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Ora il campionato s'aggrappa alla Viola sperando nel replay

L'anno scorso a Firenze il "suicidio" bianconero poi però furono 12 vittorie di fila. Turnover in vista dell'Atletico. Scambio Giovinco-Savic?

Ora il campionato s'aggrappa alla Viola sperando nel replay

Giuseppe Rossi dice di avere visto gente piangere, dopo l'esito di Fiorentina-Juve dell'anno passato. Serve un ripassino? Eccolo: Signora Omicidi nel primo tempo, chiuso avanti di due gol. Poi, apriti cielo: rigore e raddoppio dello stesso Pepito, rete di Joaquin e ciliegina finale ancora dell'italo-americano. Quattro gol subiti in quattordici minuti entrati dritti nella storia di una rivalità decennale: la Juve reagì poi alla grandissima, inanellando dodici vittorie di fila in campionato.

Domani, di nuovo tutti al Franchi. Dove la Juve ha già consumato la propria piccola grande vendetta eliminando la Viola dall'Europa League con la solita magia di Pirlo: da allora tanto altro è successo, Rossi per il momento fa solo il tifoso, Allegri ha sostituito Conte nel migliore dei modi e Montella ha avuto un inizio stagione più complicato di quanto ci si potesse aspettare. Non sarà una partita banale, proprio no: difficilmente lo sono certi duelli, troppe le implicazioni anche a livello storico e persino famigliare, intendendo con ciò i rapporti tra le due proprietà. Che non sono idilliaci e anzi. Negli ultimi mesi Diego Della Valle e John Elkann si sono mandati a quel paese in maniera anche esplicita: tra gli altri insulti più o meno garbati, il primo ha apostrofato il secondo come «povero imbecille», ricevendo in risposta l'appellativo di «piccolo imprenditore che non sta andando bene». Il tutto può interessare o meno chi deve badare al pallone che rotola, ma rende l'idea di quanto la sfida possa essere sentita anche ai piani alti. E tanto altro era comunque successo tra le due società negli anni scorsi, ancor prima del trasferimento di Baggio a Torino o dello scudetto del 1982 secondo i toscani “scippato” all'ultima giornata.

Siccome però quel che conta sono il presente e il futuro, domani sera mezza Italia tiferà Fiorentina per far sì che la lotta scudetto riguardi almeno la Roma: da una parte sembra rinato Gomez, dall'altra ci sarà una Juve costretta a riciclare Padoin terzino destro vista la squalifica di Lichtsteiner e le assenze di Caceres, Barzagli e Romulo. In più, la Juve potrebbe avere nella testa l'impegno di martedì in Champions contro l'Atletico Madrid: un minimo turnover è addirittura probabile, con Morata al posto di Llorente e Pereyra a dare fiato a uno tra Pirlo e Marchisio. Volendo esagerare, Allegri potrebbe pure rilanciare Giovinco per Tevez: il Piccoletto però è sempre alle prese con dilemmi di mercato (contratto in scadenza a giugno) e non è detto che gli stessi non incidano anche su un suo eventuale utilizzo. Peraltro, il giocatore piace a Montella così come alla Juve garberebbe arrivare a Savic, 23enne jolly difensivo montenegrino: «Non ne so nulla - ha detto ieri lui -. Ho un contratto fino al 2016 e un ottimo rapporto con la società. Noi in lizza per il terzo posto? Per ora non ci pensiamo». Con Pizarro non al meglio, potrebbe toccare ad Aquilani giocare da regista, mentre Joaquin dovrebbe supportare la coppia Gomez-Cuadrado.

La Juve non sarà comunque sola: al Franchi sono attesi oltre duemila fan bianconeri, mentre tra i tanti che tiferanno davanti a un televisore ci sarà anche il baby Tomas Pochettino, diciottenne centrocampista del Boca Juniors ieri a Sorrento per ritirare il passaporto italiano e poi a Torino per le visite mediche. «Sono incantato dalla possibilità di giocare nella Juve. Tevez è un fenomeno e un idolo in tutta l'Argentina per la sua umiltà. Ho già iniziato a studiare l'italiano».

Per cominciare, a gennaio lo aspetta quasi certamente il Sassuolo.

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