Brasile 2014

Scolari, superato l'esame elementare

I verdeoro sanno che vincere il girone era il minimo. Ora il Cile: "Il peggio per il nostro modo di giocare"

Rio de Janeiro Superato l'esame elementare, agli ottavi non si può più sbagliare. Per continuare a vincere forse si deve cambiare. Due titolari campioni della Confederations Cup rischiano il posto nel Brasile: Paulinho, mediano del Tottenham, e Hulk, attaccante dello Zenit. Entrambi con prestazioni scarse nella fase a gironi: contro il Camerun sono stati sostituiti rispettivamente da Fernandinho (Manchester City) e Ramires (Chelsea). E proprio Fernandinho, poi, se l'è cavata bene, segnando un gol oltre a riorganizzare il centrocampo. Quanto a Ramires, se dovesse soffiare il posto a Hulk, si passerebbe dal 4-3-3 al 4-4-2. Ma al posto di Hulk, anziché Ramires, potrebbe anche giocare un altro del Chelsea, la mezzapunta Willian. Si vedrà.
Di certo ct Scolari ci sta ragionando. E infatti è ancora cauto nell'annunciare cambi per la gara di sabato col Cile, così come non conferma i vecchi titolari. C'è chi avvalora la possibile esclusione di Paulinho, come Márcio Santos, ex difensore della Fiorentina e campione mondiale col Brasile 1994: «Paulinho ha perso la fiducia in sé stesso. Tanto più che non è reduce da una buona stagione in Inghilterra. Nel '94 ci fu un problema simile con Raí, che non stava bene». Intanto, sui social impazzano frasi e commenti come questo: «Paulinho ha perso il posto e il Brasile ha guadagnato il centrocampo», scrive un tifoso su Twitter. Molti i concorrenti per il ruolo: Fernandinho, il principale contendente, seguito dallo stesso Ramires e poi dall'interista Hernanes, finora relegato in panchina. E c'è già chi chiede il romanista Maicon al posto di Daniel Alves sulla destra.
Brasile qualificato, Brasile sollevato. L'avversario era il Camerun, non la Germania o l'Olanda, ma dopo gli sfottò per un rigore inesistente contro la Croazia e un deludente 0-0 col Messico, almeno si respira. Neymar, quattro gol in tre presenze al suo primo Mondiale, è fiducioso: «È stata la nostra miglior partita, non per il risultato ma per il modo in cui abbiamo giocato. Dobbiamo riposare e preparaci molto bene per un avversario come il Cile». Brasile troppo Neymar dipendente? Scolari svicola: «E l'Argentina non gioca per Messi? Certi giocatori fanno la differenza». Quanto al Cile, il ct lo aveva già detto: «Ribadisco che era proprio la squadra che non volevo incontrare.

È difficile da battere per il nostro modo di giocare».

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