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Ora il favorito è Dominik Ecco perché

di Maria Rosa QuarioSe lo sci non fosse lo sci, nei prossimi tre giorni ci si fonderebbe il cervello a furia di fare conti, previsioni, proiezioni. Ma lo sci è lo sci: poche parole, poche balle, giù le punte e a tutta, senza calcoli. Il cronometro scorre, bisogna fermarlo prima possibile, bisogna fermarlo soprattutto prima degli altri. Manca una sola discesa alla fine della stagione e tutto è ancora da decidere. Il titolo se lo giocano in quattro, dopo che l'indiscusso numero 1, Aksel Lund Svindal, si è fatto da parte a gennaio, volando sulla Streif. Volando ieri, per fortuna in altro modo, sulla facile neve norvegese, Dominik Paris ha quasi affiancato Peter Fill (e Svindal, ancora lì) in vetta alla classifica e grazie a loro l'Italia dello sci ha nel mirino un traguardo mai raggiunto finora, la coppa di discesa. Al nostro popolo di slalom-gigantisti, pensiamo a Thoeni, Gros, Tomba e Rocca, quel titolo manca ancora. È arrivato, due volte, in campo femminile con Isi Kostner, nel 2001 e 2002, ma, fra gli uomini, mai. Per decenni, questo è stato il regno di Austria e Svizzera, con qualche raro inserimento di Francia e, ultimamente, Norvegia.L'Italia ha questa casella vuota da riempire, perché il leggendario Zeno Colò correva quando ancora la coppa del mondo non esisteva (si dovette accontentare dell'oro olimpico e mondiale!), il suo successore Herbert Plank correva contro Franz Klammer (come dire: lotta per il secondo posto), mentre Kristian Ghedina, il nostro miglior discesista in coppa (12 vittorie), mancò due grandi occasioni, nel 1995 e 1997. Ora c'è Dominik Paris: è lui a questo punto il grande favorito, lui, il discesista completo che l'Italia non ha mai avuto. Herbert Plank era forte, ma pativa i piani. Kristian Ghedina era un fenomeno, ma pativa la scarsa visibilità. Domme non patisce nulla. Partito in sordina nella stagione per problemi con i materiali (problemi taciuti, Paris non è tipo dal lamento facile), Dominik è cresciuto gara dopo gara, esplodendo nelle ultime tre, con un secondo posto seguito da due vittorie. Riuscirà a completare la rimonta? L'unica certezza, a questo punto, è che mercoledì a St. Moritz, sull'inedita pista dei prossimi mondiali, di calcoli non se ne dovranno né potranno fare. La coppa la vincerà chi ricorderà che lo sci è lo sci: poche parole, poche balle, giù le punte e a tutta.

Tutte cose che Paris sa fare benissimo.

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