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Oro nella 4x200 stile L'Italia ha Fede nelle proprie donne

La Pellegrini, 2ª dopo le altre frazioni, rimonta e ringrazia «Senza di loro non avrei fatto nulla, quasi non ci credevo»

Oro nella 4x200 stile L'Italia ha Fede  nelle proprie donne

Mostruosamente Federica Pellegrini. La divina trascina la straordinaria staffetta 4x200 stile libero all'oro, confermando il titolo europeo conquistato a Debrecen 2012. Una medaglia splendida firmata con Alice Mizzau, Stefania Pirozzi e Chiara Luccetti che hanno svolto alla perfezione la loro parte, per poi lasciare la scena a una travolgente Fede. Ha ricevuto il cambio con oltre quattro secondi di ritardo, ha riportato lo svantaggio in termini accettabili nei primi cento metri della sua frazione. Poi ha cambiato passo, sembrava non sufficiente con ancora più di due secondi da recuperare alla virata degli ultimi 50. Ma la svedese Gardell ha iniziato a sbandare, e la Pellegrini ha sentito il sangue della preda. Negli ultimi venti metri ha messo il turbo, l'ha assalita alle spalle e poi l'ha infilzata con un sorpasso entusiasmante.

Tra lo stupore in vasca e in tribuna perché capita raramente di assistere a una prestazione simile. Loro stesse, le azzurre, hanno avuto un attimo di smarrimento (per un cambio tirato, dirà poi Federica) e l'esultanza è rimasta composta. Qualche lungo secondo per realizzare di aver vinto senza dubbio e il tempo 7'50.53 è anche il record dei campionati. L'Italia che fa squadra è nel volto di queste ragazze. In piscina e poi anche sul podio quando all'inno di Mameli danno il via alla festa cantando senza mantenere la compostezza voluta dal cerimoniale. E poi i siparietti a favore di fotografi. I sorrisi contagiosi per un oro frutto delle ottime scelte tecniche, tre ragazze del '93 guidate dalla fuoriclasse 26enne, a fare da capitano e da sorella maggiore e a lanciare l'assalto con tanto di tweet pre-gara: “Oggi pomeriggio sarà una lotta all'ultimo sangue..e noi siamo pronte alla guerra! Ci Crediamo!”. La new entry Luccetti ha fatto la miglior prestazione delle quattro, se si considerano i personali. «Ho lottato per esserci e adesso esulto», mentre Stefania Pirozzi riscatta le lacrime dei 400 misti: «Volevo far parte a tutti i costi di questo gruppo, per me un onore». Il ruolo di donna-squadra tocca alla Mizzau: «Sono contenta per la crescita di questa staffetta». Poi tocca alla protagonista: «Non pensavo nemmeno io dopo il cambio di poter recuperare - ammette la Pellegrini -. Ci ho provato e alla fine abbiamo chiuso bene». Poi rivela: «Abbiamo avuto paura per il mio cambio tirato. La volevamo tanto questa medaglia, abbiamo scaldato il motore».

Già perché è un oro, la decima medaglia europea, che lancia Federica Pellegrini che finalmente si tuffa nelle gare individuali. Si inizia questa mattina alle 9.49 la batteria dei 200 sl. Fede tiene i piedi per terra di fronte alla rimonta sulla povera Gardell che ha fatto registrare il peggiore parziale della gara, escluse le staffettiste svizzere. Condivide i meriti con le compagne, non vuole sentire parlare di vittoria della Pellegrini: «Senza di loro non avrei fatto niente. E poi il tempo non è stato così marziano». In effetti l'1'56.50 sotto gli occhi attenti dell'allenatore Lucas, è solo il terzo della gara, dietro alla francese Balmy, e soprattutto alla svedese Sjoestroem che ha firmato un impressionante 1'53.64, ma non dovrebbe fare la gara individuale. Anche perché quella sarà un'altra storia. Lo dice anche la Pellegrini: «Il mio ultimo 50 c'è sempre».

È questione di Fede.

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