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Paltrinieri va a tempo di record L'Italia che fatica è ancora d'oro

Primato europeo 1500 abbassato di quasi 4'': «Un capolavoro». Detti di bronzo Arianna Castiglioni nei 100 rana, prima finale e terzo a 17 anni: «Che emozione»

Fa vedere i muscoli di braccio di ferro. Va per sintesi, lui che spreca fiato e forze solo per le lunghe distanze. «Ho fatto un capolavoro». Greg Paltrinieri in Europa fa l'americano in attesa di far l'australiano. Andrà a prendere lezione dai maestri d'Australia, ma intanto ha fatto lezione a Berlino, campionato d'Europa e record continentale.

Via, tutto solo nella solitudine d'acqua e nella scia dei grandi faticatori d'Italia che, in questi mesi, hanno dipinto la faccia bella del nostro sport: da Nibali alla Straneo e Meucci su strada, poi la Grimaldi nel nuoto di fondo ed ora Greg squalotto in compagnia di Gabriele Detti, che regala allo zio, il “Moro” Morini allenatore di tutti e due, la medaglia di bronzo, la prima in carriera.

Ma Greg, americano di Carpi che compirà 20 anni a settembre, che ha per doping lasagne e tortellini fatti dalla mamma, che cerca un'idea per l'università, oggi è campione d'Europa con quel tempo che lo porta nel gotha dei grandi: per ora quinto di sempre. Faticaccia dopo faticaccia, Paltrinieri sta scalando l'acqua. Certo, scalando come fosse una montagna, come se fosse aria rarefatta quella che gli regala forza e bracciate: 30 vasche sofferte con una nuotata sempre d'attacco. Appunto, quella che i tecnici gli sconsigliano. E lui che racconta la disobbedienza con soddisfazione: «Tutti mi dicono di non esagerare, ma quando sto bene parto forte. Magari muoio un po' nel finale. Ma volevo andare sotto i 14'40”, e ce l'ho fatta».

Testone, col sorriso del ragazzo guascone. Stavolta il capolavoro va letto in cifre: il tempo dice 14'39”33. Quello del russo Prilukov, precedente recordman d'Europa, diceva 14'43”21, segnato ai giochi di Pechino 2008. Scavalcato l'australiano Perkins, uno dei re della specialità, ad un passo dal canadese Ryan Cochrane che lo aveva preceduto ai mondiali di Barcellona. Per capire la scalata al tempo, basti pensare che ai Giochi di Londra 2012 il suo personale valeva 14'48”94, ovvero quasi dieci secondi in più. Dopo l'oro europeo di Debrecen 2012, il bronzo al mondiale di Barcellona 2013 e il quinto posto alle Olimpiadi di Londra, stavolta la valigia si riempie con medaglia d'oro, record continentale che fa pedigrèe, una gara mostruosa e il futuro luminoso. E Greg che se la spassa e racconta: «Stavolta mi sono divertito, soprattutto quando ho visto il tempo. Ai 1200 metri mi faceva male il braccio, il crono è buono: mi sono allenato per quello». Ed ora via per l'Australia, dove affinare la tecnica, lavorare con Craig Jackson, un coach di fama, e trovare avversari competitivi anche in allenamento. Qui il suo socio di fatiche, Gabriele Detti, gli è stato dietro per quanto possibile. «Ho provato a reggere, ma va bene così: ho vinto la mia prima medaglia in vasca lunga». Bronzo e non argento perché ai 1100 metri si è fatto avanti Pal Joensen, figlio delle isole Far Oer che si affacciano al grande nuoto.

Giornata di sorrisi felici per l'Italia dell'acqua: la quasi doppietta dai faticatori e la grande sorpresa di Arianna Castiglioni, signorina meraviglia dei 100 rana, 17 anni compiuti a ferragosto, teenager di Busto Arsizio, finita in piscina a 4 anni, papà con storia sportiva nel basket. Arianna si era conquistata la finale con il secondo tempo. Eppoi, più giovane delle finaliste, si è infilata nella rumba della rana con piglio e determinazione. Terza dietro la danese Pedersen e la svedese Johannsson e con un radioso sorriso sul podio. Già, cosa pensare? Lo dice con semplicità e poche parole: «Mille emozioni e una sola parola: che bello!». Appunto, che bello questo nuoto.

E non è finita.

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