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Paris solo 5° nel Super G della pazienza infinita

Paris solo 5° nel Super G della pazienza infinita

Val Gardena I discesisti sono degli eroi. Non solo perché riescono a scendere su due assi a oltre cento all'ora su piste ghiacciate e ripide facendo pure le curve, no. Sono degli eroi perché hanno doti di pazienza e sopportazione davvero fuori dal comune. Il lungo fine settimana dolomitico (con le Dolomiti che per ora non si sono viste, coperte da nubi e nebbia) è cominciato con il superG, aperitivo della discesa prevista oggi. Il tracciatore norvegese viene pregato di non mettere le porte sulla traccia della discesa e così la gara viene privata di tutti i passaggi spettacolari che caratterizzano la pista Saslong. Ne esce una noia infinita fra nuvole basse che hanno costretto la giuria a una lunga serie di interruzioni. La prima proprio quando al cancelletto arriva Dominik Paris. Mezz'ora o forse più di attesa per lui, poi il via su una neve nel frattempo rallentata dall'umidità: il 25° parziale nei primi diciotto secondi sarà impossibile da recuperare. «Non sono mai molto fortunato qui» dirà Domme col sorriso, soddisfatto in ogni caso del quinto posto finale.

Un eroe. Come gli altri, quelli che prima di partire hanno dovuto aspettare addirittura tre ore, o quelli che al traguardo hanno temuto di veder cancellato il risultato ottenuto. Vincent Kriechmayr, primo, Kjetil Jansrud, secondo, e Thomas Dressen, terzo, sono stati in piedi per oltre due ore sotto una pioggerellina autunnale in attesa di sapere se salire sul podio o meno. Infatti, se la giuria non fosse riuscita a far partire almeno trenta concorrenti, la gara sarebbe stata annullata. Dai e dai ce l'hanno fatta e nessuno si è lamentato. «Facciamo uno sport all'aria aperta, siamo abituati a queste situazioni» hanno detto in coro i tre più veloci di giornata, ai quali perlomeno è stata risparmiata la conferenza stampa ufficiale.

Eroi.

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