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Pellé, bello e... possibile. Ma la serie A l'ha snobbato

Bomber e modello ha stregato la Premier In Inghilterra si è presentato segnando 4 gol

Pellé, bello e... possibile. Ma la serie A l'ha snobbato

LondraCon quel fisico statuario, la bellezza mediterranea, e i capelli sempre impomatati assomiglia più ad un modello. Ma, almeno per il momento, le passerelle della moda non sembrano interessargli. Perché Graziano Pellè va di corsa, non ha più tempo da perdere. In Inghilterra lo hanno scoperto nell'ultimo fine settimana quando ha segnato un gol spettacolare in rovesciata. Il quarto in quest'inizio di stagione. Tutte reti pesanti, decisivi. «Continua il momento magico di Pellé», titolava lunedì scorso il Times , senza accorgersi che la magia dura ormai da due anni, non da qualche settimana. Da quando Pellè, nato 29 anni fa a San Cesario (Lecce), da errabondo del pallone in cerca di gloria si è trasformato in un centravanti micidiale. Sono i numeri a testimoniarlo. Dal 2004, l'anno del suo debutto tra i professionisti, fino al 2012 aveva segnato appena 38 gol in 200 partite, indossando maglie di tutti i colori: dal Lecce al Crotone, dal Cesena all'AZ, passando anche per Parma e Sampdoria. La svolta si compie quando Ronald Koeman, all'epoca tecnico del Feyenoord, lo richiama in Olanda. I due si erano conosciuti durante la prima esperienza di Pellè in Eredivise, le quattro stagioni con l'AZ Alkmaar. Pellè non ci pensa un attimo, e sale sul primo volo per Rotterdam.

Nemo profeta in patria. Nessuno lo è più di Pellè, che nelle successive due annate – nella totale indifferenza del calcio italiano - totalizza 50 gol in 57 presenze. In Olanda diventa un personaggio da copertina, richiesto dagli sponsor, corteggiato dalle tifose. Scrive un'autobiografia (vendutissima) e si fidanza con una modella ungherese, Viktoria Varga, con la quale la scorsa estate vola negli Stati Uniti. Tappa a Las Vegas prima dell'escursione nel Grand Canyon. Ma quando le vacanze terminano, non torna in Olanda. Lo aspettano in Inghilterra. Scelto per la panchina del Southampton, Koeman scommette nuovamente su Pellè per sostituire l'idolo locale Rickie Lambert, ceduto nel frattempo al Liverpool. I Saints pagano circa 10 milioni di euro, Graziano firma un contratto triennale da un milione all'anno. «Sono stato fortunato perché ho avuto un mese per ambientarmi prima che iniziasse il campionato – ricorda ora Pellè, sempre più in odore di nazionale -. Se in Olanda mi poteva bastare dare l'80%, qui devi sempre essere al 110% altrimenti rischi di fare figuracce. Non ci sono mai partite facili, ma con l'esperienza ho imparato a gestirmi e dare il meglio di me nelle diverse circostanze». Koeman si guarda bene dal candidarlo per l'azzurro («Non sono il ct dell'Italia»), ma non nasconde la soddisfazione per la scommessa vinta («Può giocare a questi livelli per altri tre o quattro anni»).

Scherzi del destino, la sua consacrazione è coincisa con l'appannamento di Mario Balotelli. Evaporata l'euforia degli inizi, Mario è stato messo sotto accusa non per qualche esuberanza extra-calcistica ma per il modesto rendimento in campo. Solo un gol in sei apparizioni. Zero in Premier.

Non più SuperMario, ormai Balotelli è stato degradato a «centravanti in saldo che nessuno vuole più».

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