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Pellegrino-De Fabiani, coppia di bronzo

Dopo l'argento individuale, Federico ancora sul podio nella «team sprint»

Lucia Galli

Squadra che cambia, va a medaglia lo stesso. Cambiano gli slogan e la formazione, ma non la gioia per il bronzo mondiale, conquistato ieri a Seefeld nella team sprint a tecnica classica, da Federico Pellegrino e Francesco De Fabiani (+4.03), alle spalle della Norvegia, capitanata da Johannes Klaebo con Emil Iversen, e della potenza russa del duo BolshunovRetivikh (+1.88).

Una medaglia, tanti significati: per l'Italia del fondo - già bronzo a Falun 2015 ed argento a Lathi 2017 con Chicco e quel Didi Noeckler ora ai box - questa è la consacrazione. Per il capocordata Pellegrino questo è il quinto sigillo iridato, la seconda medaglia sulle nevi di Seefeld, dopo l'argento individuale sempre nella sprint, ma a skating, tecnica a lui ben più gradita. Per il coprotagonista De Fabiani, che invece non disdegna il classico questa è la prima medaglia mondiale («Una gioia immensa») che arriva, per entrambi, con un prezioso segnale: uniti si vince.

Storia di De Fabiani, un non sprinter, («ma son sempre stato brillante»), che sa mettere anche il turbo; storia di Pellegrino, capitano di lungo corso che porta sempre il suo team alla vittoria: «Un risultato vero di squadra costruito con tutti i tecnici e i compagni». E' nata una grande coppia sugli sci sottili. Uniti già dai natali valdostani, ora i binari di Chicco e Defa sono davvero paralleli.

Highlights di una sinergia perfetta: De Fabiani ha sempre tenuto testa al gruppo e dato il cambio a Pelle, al quinto dei sei giri, in terza posizione. Re Federico? Ha lottato come al solito d'istinto e tattica, ma anche di braccia, come nella volata finale in cui ha sopravanzato lo svedese Halfvarsson. L'ultimo giro, in particolare, è stato emozionante: il gruppo era rimasto sempre molto compatto. In cima alla salita, come spesso in questi giorni iridati in Tirolo, i dieci arrivano, si fermano e si studiano. Poi al primo segnale si scatena l'inseguimento a Klaebo che però dimostra di avere una marcia in più. «Partire per primi in quella discesa non era la mossa giusta, così ho atteso, poi ho centellinato le energie per arrivare a giocarmela sul finale», spiega Pellegrino. Entrambi hanno parole per il loro compagno, titolare delle altre imprese di squadra: «Anche Didi Noeckler tornerà presto e con lui ci siamo allenati fino a questa estate», dice Chicco e gli fa eco il compagno De Fabiani che, per partecipare a questa gara, ha rinunciato allo skiathlon, che pure prevedeva una partenza mass start a lui tanto congeniale. «Speravo in un risultato qui prosegue De Fabiani - e quando ho visto Chicco vittima di un contatto con gli sci di un avversario, ho pensato che sarebbe caduto, invece è davvero bravissimo».

Mercoledì De Fabiani affronta le gare distance, venerdì c'è la staffetta.

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