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Il perugino Han e quella strana assenza dalla Domenica sportiva

Il perugino Han e quella strana assenza dalla Domenica sportiva

Con Kim, il dittatore norcoreano appassionato di missili e camembert, non si scherza. Neanche si discute. Dicono che non sia un grande appassionato di calcio. Sarà, ma devono averlo comunque informato delle gesta di qualche suo compatriota calciatore in giro per il mondo. Un sollievo dopo le figuracce della nazionale al mondiale. Uno di questi gioca a Perugia e si chiama Kwan Song Han. Ragguardevole l’inizio di stagione: il Perugia è primo in Serie B (13 punti, come il Frosinone, con la miglior differenza reti) e lui, per tutti «Han», ha già segnato cinque volte, frutto di una tripletta alla Virtus Entella e di due gol segnati contro Parma e Pescara. Nonostante giochi in B è l’uomo del momento, un po’ perché è nordoreano, un po’ perché è costato bruscolini rispetto a molti colleghi che non sanno neanche stoppare un pallone. E in virtù di ciò, sarebbe dovuto essere la stella della "Domenica Sportiva". Sarebbe, perché a pochi minuti dalla messa in onda della diretta, è arrivato un comunicato del Perugia calcio che dava buca alla trasmissione, informando che il calciatore non sarebbe intervenuto per motivi personali: ufficialmente «stanchezza» e «timidezza». Mistero.

Un’ospitata annunciata, e di cui il Perugia era fiero di raccontare la storia del norcoreano con apposito servizio firmato da Gianfelice Facchetti, figlio del grande Giacinto. Così al rientro dal servizio, tra l’imbarazzo generale, viene inquadrata la sedia vuota al fianco di Santopadre. A spiegare l’assenza dell’attaccante ci prova il presidente. Naturalmente nessuno ci ha creduto. A cominciare da quel volpone di Riccardo Cucchi, ex radiocronista coi fiocchi e ora punta di diamante del nuovo corso della Ds. Possibile che un giovane in rampa di lancio (stavolta niente missili), che l’anno prossimo potrebbe varcare la soglia della serie A rinunci così a cuor leggero a una vetrina di grande importanza come la Domenica Sportiva? «Può dirci, Santopadre (il patron del Perugia) il motivo per cui Han non è presente questa sera nel nostro studio?», la prima domanda di Cucchi. «Il ragazzo è qui a Milano, ma è chiuso in albergo. Ha 18 anni (19 compiuti due settimane fa in verità, ndr) e non se l’è sentita. Deve crescere ancora per ciò che riguarda le vicende extra-campo...».

La versione dei fatti fornita da Santopadre non basta: «Scusi sa se le chiedo di essere ancora più preciso – incalza Cucchi -. Ma è possibile che questa sera Han non sia qui perché nordcoreano? Sarò pure malizioso, c’entra qualcosa il fatto che il ragazzo sia della Corea del Nord?», chiede Cucchi. «No – risponde il presidente del Perugia – nessuna pressione da lì. Vedrete, il ragazzo sta crescendo e tra un po’ cambierà atteggiamento anche su questi aspetto». Questa la versione ufficiale. In realtà sembra che al ragazzo sia arrivato improvvisamente il veto dell’ambasciata della Nord Corea in Italia. Del resto come tutte le istituzioni di Pyongyang, la Federazione calcistica dipende dal governo di Kim Jong-un. Per consolarsi, Han sappia che la stessa cosa è accaduta con Pak Kwang-Ryong, bomber del Sankt Polten, serie A svizzera. Niente interviste, bocca cucita.

Kim non fa sconti.

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