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Petagna gregario in fuga, ma il gruppo dorme

di Riccardo Signori

D ue gol di Andrea Petagna (nella foto) e la Spal si è issata dietro alla Juve capolista. Quattro reti in solo tre match di campionato (con la coppa Italia sono 8) di Krzysztof Piatek e il Genoa ha trovato il tesoretto del futuro: pagato 4 milioni, è già nel mirino di Barcellona e altre squadre danarose. In aggiunta, con Andrè Gregoire Defrel (4 reti, praticamente la età di quelle realizzate dalla squadra) la Sampdoria se ne sta al terzo posto. E chissà mai che l'Inter non venga rimbalzata. Leggete questi nomi e siete liberi di pensare: qualcosa non quadra.

Petagna, ariete triestino anche nella conformazione fisica, era il centravanti portaborracce dell'Atalanta, gli altri segnavano e lui si spolmonava ad aprire spazi e a creare situazioni favorevoli: si legga 6 gol in 39 presenze nella passata stagione. E qui, invece, estrae la colt e sono stati due gol pesanti. Non a caso contro l'Atalanta, la ex squadra che gli ha fatto bere qualche amaro di troppo. Reti così pesanti che la Spal si è ritrovata alle spalle della Juve, mentre Inter, Milan e Roma stanno facendo conti sulla quota salvezza! Ovviamente siamo solo all'inizio e, secondo tradizione, la serie A si diverte a mandare al potere i gregari d'assalto, come capita nel ciclismo. Poi arrivano le montagne e si fanno largo i campioni. Però non tutto può essere ridotto al caso o alla tipicità di un campionato dove le squadre presunte grandi si stiracchiano come un tigrotto sonnacchioso prima di lanciarsi all'attacco. Qui dormono i campioni del gol: Ronaldo e Higuain hanno regalato i primi segnali, Dzeko si dibatte nei problemi della Roma e Icardi sta ancora arrancando. E noi ci dobbiamo divertire con Defrel e Petagna, il superaffare Piatek, ridefinito il nuovo Lewandowski, e con i colpi di tacco di Quagliarella, che è il cannoniere italiano a più alto numero di gol in attività?

Bene! Se così stanno le cose, non veniteci a raccontare che Inter, Napoli, Roma e Milan sono grandi squadre. La Juve corre a punteggio pieno, e prima o poi inciamperà, ma ci ha già dato la quantificazione del suo valore. Inter, Roma e le altre ci inondano di promesse, proclami e mea culpa ma ci costringono a pensare che Petagna sia un cannoniere da nazionale (Immobile e Belotti colpa vostra), che Piatek sia un nuovo fenomeno, Defrel un ammazza sogni e Quagliarella un sempreverde. Meglio fermarsi perché, scendendo, peschiamo Benassi e De Paul per non dire di Boateng. I cannonieri doc si sono tenuti (si presume) i colpi in canna per le prossime puntate. Ma cosa mai potremmo pensare di una serie A che circuisce i tifosi con Petagna, Piatek e Defrel? E manda in orbita Spal e Sampdoria? Si salvi chi può, perché la vita del centro classifica si fa dura.

E che le presunte grandi pensino a salvare i miliardi spesi, per ora invano.

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