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Pioli appeso alla Champions per salvare il posto

Solo l'accesso alla coppa principale lo salverebbe da un casting in cui entrerebbe pure Allegri

Davide Pisoni

«La Champions League? Forse ci manca qualcosa». Stefano Pioli l'ha detto a notte fonda dopo aver perso con la Roma. La terza sconfitta su tre contro le squadre che occupano il podio che qualifica alla grande Europa. Non è una resa quella dell'allenatore nerazzurro, ma delusione dopo un ko che può avere spiegazioni perché oltre a Miranda squalificato aveva Perisic, Kondogbia e Brozovic in condizioni non perfette. Ma tutto questo non toglie le responsabilità del tecnico: la rinuncia a un terzino non ha convinto.

E così la Roma per Pioli è un'occasione sprecata che vanifica in termini di classifica quanto di buono fatto finora. Perché è uno scivolone che l'ha spinto al sesto posto, anche se nelle ultime dodici partite ha perso solo con le prime due che per organico sono nettamente superiori. Però resta l'impressione che se la sia giocata male con i giallorossi. Non solo campionato, ma anche i ko in Europa League, decisivo quello in Israele, e in Coppa Italia, contro la Lazio, pesano nel bilancio. Più di tutte comunque sempre quella con la Roma. A meno di un'impresa da compiere in dodici partite che si chiama appunto Champions. Pioli deve fare un percorso netto a marzo (Cagliari, lo scontro diretto con l'Atalanta, Torino, Genoa, Crotone) per poi giocarsi davvero tutto nel trittico derby-trasferta a Firenze-Napoli.

Se le cose dovessero andare male, gli scenari futuri potrebbero cambiare in maniera repentina soprattutto considerando che Suning ha già speso oltre cento milioni e per giugno sarebbe già tutto fatto, con tanto di firme, per l'arrivo di Domenico Berardi dal Sassuolo. Anche perché con una dirigenza a scadenza (il ds Ausilio e il dg Gardini) si innescherebbero una serie di ragionamenti che coinvolgerebbero anche la panchina. Detto che in questo momento non c'è stato nessun tipo di contatto da parte dell'Inter. Rispetto a ottobre stavolta al casting di primavera potrebbero partecipare solo allenatori con un profilo europeo.

Ad esempio Diego Simeone resta il candidato ideale se dovesse prevalere la linea l'Inter agli interisti, mentre resistono i nostalgici di Mourinho. Se invece si continuasse sulla linea italiana, c'è abbondanza e le sorprese non mancherebbero. Basta leggere la classifica del campionato. Per una ragione o per l'altra Allegri, Spalletti e Sarri, potrebbero essere in uscita dai rispettivi club. E in questo momento alla classifica corrisponderebbero anche le possibilità di andare all'Inter. Quindi Allegri partirebbe in vantaggio se dovesse davvero giungere al capolinea la sua avventura con la Signora. L'allenatore di Livorno nel caso si comporterebbe da professionista come sempre, anche se un'esperienza inglese dovrebbe avere la priorità in un'eventuale scelta. Guardando all'estero, un altro italiano che potrebbe entrare in corsa è Antonio Conte colto dalla nostalgia d'Italia, ma c'è da fare i conti con Abramovich.

In questo momento l'Inter fa gola, ma sono tutti scenari che Pioli spazzerebbe via in un colpo solo con un'impresa Champions.

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