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Pirlo è andato via e ha spento la luce in casa Juventus

La Signora è una brutta copia di quella scudettata e i friulani la beffano con Thèrèau solo davanti a Buffon Altre due occasioni per gli uomini di Colantuono E domenica c'è la Roma: è già sfida fra grandi deluse

I campioni sono caduti alla prima giornata. Succede quando Karnezis è il migliore degli avversari ma in fondo è stato solo abile a tuffarsi fra i piedi di Mandzukic e Dybala, quando un paio di tentativi dalla distanza finiscono alla bandierina e non ce n'è uno che sappia alzare gli occhi quando ha la palla fra i piedi. I Campioni cadono sotto un cielo uggioso che fa dimenticare agosto e scaraventa il campionato in un tunnel da cui qualcuno uscirà per primo ma ora diventa complicato stabilire chi. Cadono e già domenica se la dovranno vedere con un'altra big delusa, la Roma. Prima e seconda dell'ultima stagione, chi poteva pronosticarlo.

Juve neppure una cattiva copia, quel bravo ragazzo di Padoin davanti alla difesa, Coman con Mandzukic, unica novità, a far finta di essere Morata e Tevez, poi lungodegenti, infortunati e convalescenti prossimi al rientro che hanno costretto Allegri all'emergenza. Ma senza lamentarsi. Dopo un quarto d'ora viene voglia di dire che lì in mezzo alla Signora manchi qualcosa. Alla mezz'ora l'imprinting rimane, anzi prende quota, commento scontato e banale. Che Pirlo non fosse in cartellone si sapeva ma nessuno ha tentato neppure di striscio di farne una copia e Allegri che non è un allampanato ha evitato pessime figure a qualcuno dei suoi chiedendogli di travestirsi. Ma così non c'è luce, nessuno che faccia ragionare, la tenga un attimo per far salire o sistemare la squadra. Quando finisce il tempo la gente non fischia, si è giocato in una sola metà campo ma si è visto poco. Una discesa di Chiellini, una fuga dello svizzero, Buffon ha calciato un rinvio. Mandzukic si è fatto vedere, anche Pogba che ogni tanto sbaglia qualcosa quando vuole dribblare tutti. Il primo tiro in porta è di Pereyra al 21', prima c'era stato un destro sofferente di Coman da dentro l'area. E sempre su distrazione ciclopica della difesa friulana anche Lichtsteiner era andato al tiro.

Ci si aspetta Dybala al posto di Coman, una scelta quasi obbligata, e ci si fa sorprendere dai dubbi su Pogba. Questa versione del francese sembra una dichiarazione di svogliatezza assoluta, un maldestro tentativo di non farsi rimpiangere, poi se è vero che l'Udinese fa giocare male le avversarie questo non sminuisce i vuoti dei campioni d'Italia. Di certo Edenilson e Ali Adnan, il Bale iracheno, non sono due schegge ma hanno lavorato sodo e coperto bene le fasce, in mezzo Iturra e Fernandes hanno trottato senza sosta in una squadra dove c'è solo la cristallina presenza di Totò Di Natale a giustificare la serie A anche quando tocca due palle e ne sbaglia tre per tempo.

Il cambio auspicato e inevitabile arriva al quarto d'ora, entra l'argentino e la gente applaude. Colantuono toglie Di Natale e mette dentro Zapata, uno che prende la palla al limite della sua area e si spalma contro i tabelloni. Intanto Dybala e Pogba fanno le foche e finalmente ci si diverte per davvero. Un paio di mischie miracolano Karnezis, poi un cross di Kone dalla destra che sorprende Lichtsteiner e i centrali, trova Thèrèau tutto solo in area e il francese davanti a Buffon non sbaglia.

Mazzoleni ne dà cinque di recupero, una esagerazione, che diventano addirittura sei, la Juve svirgola e si prende i fischi, l'Udinese rischia di farne almeno altri due.

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