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Polvere di Stella (Rossa), ma vietato sottovalutarla

Alec Cordolcini

Polvere di Stella (Rossa). Il ritorno in Champions della squadra serba a 26 anni dall'ultima apparizione può essere considerato un incidente di percorso, perché i tempi sono cambiati e indietro non si può più tornare. Specialmente per le società appartenenti a paesi fuori dall'elite calcistica continentale. La Stella Rossa disputò l'ultimo suo match di Champions il 1° aprile 1992 a Bruxelles, perdendo contro l'Anderlecht e lasciando così via libera alla Sampdoria per la finale. Era la prima edizione della Champions con il nuovo formato, che prevedeva una fase a gironi (all'epoca solo 2). Gli allora campioni d'Europa in carica costretti, a causa dello scoppio del conflitto balcanico, a disputare le proprie partite casalinghe a Sofia: quello fu l'ultimo match della miglior Stella Rossa di sempre, quella passata alla storia del calcio. Poi c'è stata la guerra, la bancarotta, la privatizzazione forzata (dal governo) nel tentativo di porre un freno alla voragine di debiti. Una corsa verso il basso, con i talenti venduti alla velocità della luce per fare cassa. La Champions odierna è, appunto, un incidente di percorso. «Festeggiato» con l'immediata cessione in Ligue 1 di Radonjic, una delle stelle della squadra.

Tuttavia il contesto tecnico non di prim'ordine non deve indurre a pensare che gli uomini di Vladan Milojevic siano una squadra materasso, perché hanno pur sempre superato quattro turni preliminari, sfoderando a più riprese un carattere e una coesione capaci di andare oltre le lacune della squadra. Un esempio è arrivato dall'ultimo turno, dove hanno estromesso il più quotato Salisburgo con due gol firmati dal francese Nabouhane nell'arco di 120 secondi. Già lo scorso anno comunque la Stella Rossa aveva dato segni di vita in campo internazionale, raggiungendo la fase a eliminazione diretta di Europa League, un risultato che mancava da un decennio abbondante. La Champions, ovviamente, è un'altra cosa, e proprio al fotofinish del mercato sono arrivati l'ex Fiorentina Marin e l'ex Genoa Boakye. Altra vecchia conoscenza della A è capitan Krsticic (ex Samp). Una volta c'erano Prosinecki, Savicevic, Mihaljovic, Jugovic e Pancev.

Ma, come detto, il passato non tornerà più.

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