Brasile 2014

Prandelli cala un tris per risolvere i dubbi e la poca voglia di Balo

Tre moduli diversi e due problemi: il bomber e il campaccio di Manaus

Cesare Prandelli durante il match tra Italia e Fluminense
Cesare Prandelli durante il match tra Italia e Fluminense

dal nostro inviato a Rio de Janeiro

Allenamento aperto alla stampa, Prandelli schiera tre formazioni diverse, Balotelli forse è rimasto a scrivere tweet. Strano, non c'era neppure Fanny nei paraggi. No, Balotelli c'era, con casacca gialla e maglia blu, ma l'inconfondibile sagoma pareva un fantasma finito in un mondo oscuro. Balotelli come lo stadio di Manaus, lavori in corso e non si sa quando finiranno. Chi sta peggio? Ancora non si sa. Ma di certo, in un caso e nell'altro, si rischiano le polemiche. Gli inglesi hanno già detto che il prato è indecente, i nostri si stupiranno meno avendo conosciuto San Siro old style ed altri prati coltivati a patate. C'è il rischio di calcio-cross più che di calcio mondiale: strano in Brasile. «Sappiamo che l'era è bruciata», ha spiegato Albertini, ma la federcalcio ha fatto partire un'ispezione.

Pensiamo ai casi nostri: ieri il ct ha concesso ai giornalisti di mezzo mondo di vedere le prove generali per Italia-Inghilterra. Tre formazioni in campo, una sola costante: la scarsa lena di SuperMario, pochi palloni toccati, spesso buttati. Il ct non ha gradito, ultimamente Balo non ci prende: la notifica delle nozze con Fanny, proprio qui in Brasile, non è stata apprezzata e ieri Prandelli gli ha fatto un discorsetto prima dell'ultima partitella. Un allargar di braccia che parlava da solo, come a dire: ma così dove credi di andare? Svegliati!

Prove generali per rivedere Marco Verratti sgambettante e guizzante, forse eccessivo nel voler strafare. Ma la febbre gli è passata, ora deve stare attento a quella da esordio mondiale. Tre formazioni per illustraci i dubbi, senza bisogno di conferenze stampa. Nella prima il ct ha infilato il duo dei guaglioni: Immobile e Insigne supportati dal centrocampo dei tenori, Pirlo, Verratti, De Rossi con l'aggiunta di Candreva (difesa come da copione: Darmian, Barzagli, Chiellini, De Sciglio). Un'idea per cambiare la faccia all'Italia nel caso Balotelli non ingrani e non sappia sopportare la solitudine del centravanti.

La seconda partitella, invece, ha posto il problema del giocare con Balotelli e Cassano in attacco. Fuori Verratti, dentro Parolo e Thiago Motta insieme a Marchisio. Chiellini schierato a sinistra della retroguardia e fuori De Sciglio. Un'idea per rinforzare la difesa e supportare il centrocampo con gente che corre. La dimostrazione che Prandelli vuole stare abbottonato e rischiare il meno possibile. Ma anche una conferma: Cassano tocca palla meglio di tutti, dai suoi piedi vedi la qualità. Anche il pallone vuole la sua gerarchia e quando si sente toccato da Fantantonio prende faccia diversa, qualunque sia la marca.

Infine Prandelli ha schierato la formazione presunta titolare: Balotelli in solitudine, i tre direttori (Verratti, Pirlo e De Rossi) con due corridori (Marchisio e Candreva). Tutto bene, tranne quel Balotelli abulico (un tiro e niente più), una generale fatica ad affacciarsi al tiro e il dubbio in dissolvenza: ma val proprio la pena cominciare il mondiale con un centravanti già in viaggio di nozze? L'Italia è fatta, ma nessuno stupore se Prandelli avesse qualche ripensamento.

Non gli resta che pregare: se passa gli ottavi ha già promesso che andrà in pellegrinaggio a Nostra Signora di Aparecida, patrona di San Paolo.

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