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Preliminare Champions. Tra Lazio e Inter chi perde butta un anno

Ma Inzaghi e Spalletti non ci stanno: "Questa occasione ce la siamo meritata". De Vrij sarà in campo

Preliminare Champions. Tra Lazio e Inter chi perde butta un anno

Roma - Novanta minuti di batticuore per due tifoserie (gemellate) in uno stadio Olimpico pieno come non accadeva dal 2003 per una gara casalinga della Lazio. Sarà la quarta volta che i biancocelesti e l'Inter si incontrano nell'atto finale della stagione e nei tre precedenti hanno sempre vinto i capitolini. Ma i numeri e le statistiche stasera conteranno pochissimo: è come una finale e c'è un posto in Champions in palio. Oltre che la corona dei bomber, con la sfida tra Ciro Immobile - al rientro dopo due gare saltate per infortunio - e Mauro Icardi, divisi da un solo gol ed entrambi fuori dal prossimo Mondiale per motivi diversi.

Perdere significherebbe dover modificare il giudizio di questa stagione quanto i progetti per quella futura (in palio la vetrina della Champions ma anche i 40 milioni che i gironi assicurano). Spalletti e Inzaghi dovrebbero essere confermati in panchina comunque vada, mancare il quarto posto porterebbe invece a una diaspora di campioni sia sul fronte laziale (Milinkovic-Savic in primis) sia su quello interista (da Icardi ai croati passando per Skriniar e Rafinha).

Se per l'Inter la vittoria è l'unico risultato utile, il fatto che la Lazio possa permettersi anche il pareggio potrebbe cambiare l'approccio alla gara della squadra di Inzaghi, ma non ha modificato la necessità di avere in campo quei calciatori assenti nelle ultime settimane. Sarà un altro crocevia storico tra Lazio e Inter (il famoso 5 maggio 2002 è stato evocato per tutta la settimana) anche se con un traguardo di categoria inferiore, ma una tensione così non si respirava da anni ad Appiano Gentile. Così come a Formello, dove sono convinti che per quello che si è visto in stagione il posto spetti alla truppa biancoceleste.

Spalletti ha dovuto fare i conti con le critiche legate al ko casalingo con il Sassuolo che poteva far diventare una partita inutile quella dell'Olimpico, Inzaghi ha vissuto la settimana tormentata di De Vrij, già promesso sposo ai nerazzurri, che dopo i colloqui con il tecnico, il ds Tare e i senatori del gruppo ha deciso di essere in campo stasera. Il difensore olandese avrà gli occhi addosso più degli altri 21 protagonisti dello «spareggio» europeo, difficile giocare al massimo della concentrazione contro la squadra dove vivrà i prossimi 5 anni.

«Sono convinto della Champions perchè già all'inizio dell'anno miravamo a questa situazione - così Spalletti -. La Lazio ha due risultati su tre ma c'è una partita davanti. Ho sentito dire che abbiamo avuto c... perchè i biancocelesti non hanno vinto a Crotone e della nostra sconfitta si è detto che abbiamo buttato un'occasione. Così non va bene, io dico che i giocatori si sono meritati quest'occasione». «La partita vale per l'aspetto economico e di prestigio, ma i miei giocatori saranno stati grandiosi a prescindere da come andrà - ha detto Inzaghi che l'anno scorso diede un paio di dispiaceri a Spalletti seduto sulla panchina dei cugini romanisti -.

La nostra storia dice che la Lazio ha nel dna il lottare e soffrire fino all'ultimo, speriamo che l'ultima salita di questa corsa sia favorevole a noi».

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