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Premier, gli italiani incassano 10 gol

Mou e Wenger umiliano Ranieri e Conte. Guardiola beffa Guidolin

di Tony Damascelli

Dieci a due. Una batosta per la little Italy in Premier League. Riassunto di un sabato terribile per Ranieri, Guidolin e Conte. Il Manchester United ne segna 4 ai campioni del Leicester, Josè Mourinho sistema Einstein e la sua orchestra, cioè la stampa inglese che secondo il portoghese aveva intenzione di cancellare sedici anni di carriera. In novanta minuti il suo Manchester ha cancellato il Leicester, tre dei quattro gol sono da oratorio per la difesa dei campioni d'Inghilterra, Ranieri ha capito subito che non ci sarebbe stata sfida, il Leicester è ormai una memoria, si batte ma viene battuto, ieri umiliato, il famoso gol della bandiera era da bandiera ammainata, ha segnato un gol anche Paul Pogba ma non Ibrahimovic, dunque l'equivoco non è ancora del tutto chiarito e Einstein dovrà impegnarsi per spiegare come stanno esattamente le cose. Ranieri ha preso su e ha portato a casa, come Guidolin che forse è alle ultime ore a Swansea, la sconfitta contro il City di Guardiola, 1 a 3, è stata più onorevole della débacle del Leicester ma la notizia grossa arriva da Londra: qui monsieur Wenger ha preso a schiaffi Antonio Conte, tre gol nella prima fase della sfida, una supremazia assoluta, fisica, tecnica e tattica, errori grossolani e distrazioni varie della terza linea del Chelsea là dove tal David Luiz conferma di essere un'ipotesi di difensore, strapagato e stranamente voluto da Conte che, in verità, cercava Manolas e poi Bonucci e ha dirottato sul ritorno del brasiliano. Squadra nervosa e innervosita, sfiancata dalla velocità superiore dell'Arsenal che, in alcuni momenti, ha maramaldeggiato in ogni zona del campo, un torello gigantesco nel quale il gruppo di Conte non ha capito nulla, non ha saputo reagire se non con iniziative personali, episodiche e mai con una manovra. L'epilogo è stato mortificante, Conte non ha mai recitato la solita parte furiosa, si è reso conto che non c'era trippa per gatti. Continua a ripetere che la squadra deve lavorare ma non è soltanto un problema di allenamento, il gruppo sembra scombinato e le conseguenze si vedono partita per partita. Girano voci maligne, Roman Abramovich non è entusiasta del gioco e dei risultati. Possono accadere molte cose, tra Swansea e Londra.

Il sabato inglese non è giorno da italiani.

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