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il Punto

I «leaders» della British-Mercedes sono dei grandi programmatori: avevano predisposto, tramite mappatura, di tenere lontano Hamilton da Bottas, il loro favorito per la conquista della sua prima vittoria nel Gp di Russia; ma, sul più bello, in qualifica Q3, è crollata l'aderenza di queste strane gomme larghe da 6 g (accelerazione di gravità), aprendo la prima fila alle due Ferrari. E, una volta in gara, questi grandi programmatori hanno raggiunto il loro scopo, pianificando una partenza travolgente di Bottas; ma hanno dovuto accontentarsi di un arrivo in volata - 6 decimi di secondo - davanti a Vettel e 11 dinanzi a Raikkonen.

Di certo, questo non succederà più: dal prossimo Gp di Spagna la programmazione tornerà alla normalità, con Hamilton nuovamente in possesso di tutte le sue doti e sarà lì che riprenderà l'appassionante confronto Ferrari-Mercedes, con tutti i più recenti progressi tecnici di Maranello da mettere sul piatto della bilancia. Comunque, anche con queste premesse, la portata tecnica del Cavallino si è dimostrata eccellente e dobbiamo riconoscerne tutti i meriti. Pure in uno scenario dominato dalle gomme smodatamente allargate. E pure al passaggio dalle mescole più soffici a quelle più dure. Esiste una proporzionalità fra le gradazioni e il fatto che in questo Gp di Russia Vettel sia riuscito spavaldamente a correre per 34 giri (in quel momento in testa) con le Ultra-Soft, contro i 27 di Bottas e i 30 di Hamilton, è molto confortante. È la conferma che i tecnici di Maranello sono molto avanti con le geometrie e i cinematismi delle sospensioni più vantaggiosi per il miglior utilizzo delle coperture allargate, senza disastrosi crolli per degrado e con buoni sostegni di strategia.

Tanto promettenti per il proseguimento del duello.

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