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Maranello costretta a difendersi

La Ferrari non ha avuto il tempo necessario per rispondere al noto, ennesimo incremento di potenza della British-Mercedes

Maranello costretta a difendersi

La verità, tecnicamente parlando, è che la Ferrari non ha avuto il tempo necessario per rispondere al noto, ennesimo incremento di potenza della British-Mercedes, giunto in occasione del Gp del Belgio, per affrontare decorosamente a Monza il gran premio più veloce del mondiale. Come non bastasse, si è aggiunto il maltempo del sabato, con qualifiche disastrose, che hanno impedito una risposta più vigorosa. Ed è stato giocoforza ripiegare sulla migliore difensiva possibile, che non poteva mancare alle grandi risorse di Maranello.

Sulla liceità di questo ultimo aumento di potenza in campo avversario c'è molto da discutere, perché il regolamento tecnico mantiene sempre in vigore gli articoli 5.1.4. e 5.1.5 e non si possono superare i 1.000 cavalli, come avvenuto, con la vigente norma dei 100 kg/h di portata benzina, per i risaputi balzi di 10 cavalli ad ogni kg/h sopra i cento prescritti. Si tratta di continue concessioni, per arrivare ai circa 120 kg/h d'oggi; concessioni inaccettabili, quando arrivano segretamente, senza mai rivelare gli autentici livelli. Oppure, in direzione opposta, come stabilito dalla prima direttiva tecnica della Fia-Tv su questo argomento, secondo le imposizioni via intercom a tutti gli altri contendenti. Pazienza.

Il Cavallino ha dovuto sopportare una mancanza di competitività, non tanto sul terreno puramente velocistico, quanto in termini di motricità. Punto su cui la preparazione della Ferrari, in condizioni normali, avrebbe saputo sopperire. Poi, sul piano della competitività derivante dai migliori sfruttamenti delle gomme, la risposta è stata egregia, con ben 31 giri di Vettel in Super-Soft, contro i 32-33 giri delle due Mercedes.

Si tratta di pneumatici soffici più consistenti che in passato, a cui si dovrebbe assicurare il più solido avvenire.

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