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Quadarella in stile Greg. È d'oro anche nei 1.500

Bis della romana: "In acqua tutta la mia cattiveria Sono forte". Pellegrini in finale nei 100 con l'8° tempo

Quadarella in stile Greg. È d'oro anche nei 1.500

Da Quadarella a Quadabella corre una medaglia in più. Simo sempre più Greg, ma con quella cattiveria che fa molto Fede. Giochi di parole e di nomi per dire che qui sta la grandezza della tigrotta romana, 1500 metri a stile libero nuotati per stritolare le avversarie e infilarsi nel gotha del non ti dimenticar di me. E come fare? Due medaglie d'oro europee, 800 e 1500, conquistate da dominatrice assoluta. Così brava e così radiosa nel raccontarsi con una botta di SuperEgo. «Ora posso dire di essere forte». Magari fortissima? In futuro, soggiunge. Ora forte, forte, non c'è dubbio, dopo una faticaccia di quasi 16 minuti (15'5161), lasciate le avversarie nell'abisso dei secondi a perdere (la tedesca Koehler seconda a oltre 6 secondi), pronta a tener botta davanti alla fatica inquietante, al morso che rattrappisce braccia e gambe chiamate al rush.

Simona Quadarella si prende la corona di nostra Signora, 19enne (ehm!), delle piscine. Federica Pellegrini gliela concederà con il realismo che la sta accompagnando in questo bel tramonto di carriera. Ieri ha acchiappato la finale dei 100 sl con i suoi denti sempre pronti a morderti, col pizzico di esperienza che fa la differenza, ma anche con un briciolo di fortuna vista qualche stravaganza delle avversarie nella seconda semifinale. Federica in finale con il peggior tempo (che non è proprio un gran tempo: 5428), ma tanto basta per dire che la missione è compiuta: quest'anno puntava solo ad arrivare a giocarsela con le migliori otto, stagione di passaggio tra qualche bracciata in meno e un po' di televisione in più. Visti i suoi allegri 30 anni, ci sta il diversivo. «E se non mi alleno a fondo non ce la faccio. Non mi è sceso mai nulla dal cielo». Appunto: il lavoro paga, il divertimento appaga.

La Pellegrini ha poco da chiedere al nuoto. Molto più entusiasmante andare a pescare in questo giardino della vasca di Glasgow, seguire sentimenti ed emozioni delle sue damigelle: Carlotta Zofkova, contessa da titolo nobiliare anche sul podio, ha acchiappato quel bronzo nei 100 dorso, con record italiano, da dedicare ai sacrifici della mamma. Ilaria Cusinato infilata in finale con record tricolore dei 200 misti. E la Simo, sempre più nazionale, ha raccontato una nuova storia delle statistiche azzurre: prima volta per due ori europei di questo mezzofondo. Cose da Paltrinieri. Ricordi che riportano alla Alessia Filippi di 10 anni fa quando portò a casa l'oro di 800 stile libero e 400 misti. Quadar(b)ella rischia di essere ancora più attraente nella sua vicenda agonistica. Così diversa in acqua dal fuori acqua. «In acqua vien fuori la cattiveria», dice lei. «E meno male, almeno vinco». Ma questa è una regola dello sport: belli o brutti, ma sempre cattivi.

I troppo buoni si fanno solo mangiare.

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