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Quagliarella con Kean il vecchio e il giovane per l'Italia da goleada

Con il Liechtenstein una sfida da esperimenti Sensi vice Jorginho e Spinazzola le altre novità

Quagliarella con Kean il vecchio e il giovane per l'Italia da goleada

Dici Liechtenstein e pensi subito agli unici precedenti giocati nell'era Ventura. I due successi azzurri (4-0 a Vaduz nel novembre 2016, 5-0 a Udine nel giugno 2017) rappresentano gli ultimi risultati «rotondi» nella storia della nostra Nazionale che costarono caro al ct genovese, costretto a presentarsi - vanamente - a Madrid per vincere, visto che la Spagna aveva sommerso di gol gli uomini del principato.

All'epoca non fu risolto il problema del gol - da allora 14 in 18 gare - e probabilmente sarà così anche stavolta. Dalla vittoria mondiale a Berlino, ormai lontana quasi 13 anni, in 159 incontri disputati tra amichevoli e qualificazioni mondiali ed europee, l'Italia ha segnato tre gol solo 16 volte, quattro in altrettante occasioni e cinque con il già citato Liechtenstein e con le Far Oer nel 2010. Ma quel che conta, nella Nazionale di Mancini tutta giovani e allegria (l'età media dell'undici in campo supera appena i 26 anni, una Nazionale elogiata anche dal presidente Figc Gravina che ha definito «super» Kean), è fare i tre punti. E pensare di non farli con il Liechtenstein stasera al Tardini di Parma (venduti 19.000 biglietti) appare inverosimile. «Dobbiamo continuare a crescere e cercare di mantenere la stessa identità a prescindere dall'avversario - così il ct Mancini -. Questa è una di quelle partite in cui bisogna essere aggressivi perchè se non le sblocchi subito diventano difficili, serve la massima concentrazione, basta guardare l'1-1 di Brasile-Panama...».

L'Italia di Mancini ha ricevuto i complimenti di Arrigo Sacchi. «Sono arrivati con 24 anni di ritardo, prima non mi voleva in Nazionale... Battute a parte, i suoi complimenti mi fanno piacere comunque, perché Arrigo ha cambiato il calcio in Italia», ha sottolineato il ct. Che contro la squadra n.185 del ranking Fifa avrà ancora l'occasione per sperimentare e ammirare, senza patemi d'animo, qualche altro virgulto talentuoso. Nel ruolo di «chioccia», al fianco di capitan Chiellini un po' acciaccato, ci sarà Quagliarella, l'italiano più prolifico nell'attuale serie A. I volti nuovi, oltre al sempreverde centravanti della Samp, saranno lo Spinazzola ottimo protagonista dell'ultima partita perfetta della Juve in Champions, il Romagnoli indiscussa prima scelta del post Bbc difensivo in azzurro ma probabilmente schierato come terzino sinistro, e il sorprendente Sensi del Sassuolo, centrocampista duttile. «Lui il vice Jorginho? Ci sono anche Verratti e Barella, non avremo alcun problema da quel punto di vista - ha detto il Mancio -. Abbiamo il nostro gioco che mostreremo da qui all'Europeo e anche dopo, volevamo riportare entusiasmo e non potevamo farlo se non attraverso il gioco, mostrando qualcosa di particolare e di diverso. Resta ancora molto da fare per migliorarci e far affezionare tanti alla Nazionale».

Kean avrà ancora una maglia da titolare, la 14 che fu indossata del grande Cruijff: il Liechtenstein può essere l'occasione giusta per un bis realizzativo e per prendersi un altro pezzetto di gloria. «Moise ha fatto bene a restare alla Juve, allenarsi con grandi campioni lo ha aiutato molto, spero che riesca ad attutire questa pressione che gli stiamo mettendo addosso - ha sottolineato Bonucci -. Ha 19 anni e come tutti quelli della sua età sbaglia qualcosina, ma sta crescendo molto».

Ieri una delegazione azzurra ha fatto visita ai piccoli pazienti dell'Ospedale dei bambini di Parma, rispondendo all'invito dell'Associazione Giocamico onlus.

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