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Quanti musi lunghi. Solo Mazzarri sorride

La Roma stenta, la Juve fatica, il Napoli resta outsider. E tutte sperano nel mercato

Walter Mazzarri a bordo campo durante un match contro il Real Madrid
Walter Mazzarri a bordo campo durante un match contro il Real Madrid

Come stanno? Meglio quelle che stavano peggio (Milan escluso). L'Inter si è tolta una prima soddisfazione senza bisogno dei rigori, il Napoli colleziona vittorie, i gol di Callejon e valorizza qualche acquisto come quel fustone francese, Koulibaly, che ha messo nel mezzo della sua area l'anno scorso piena di spifferi. E Benitez attende Fellaini, visto come il mago che ti cambia la faccia. Mah! Juve e Roma cominciano a grattarsi la crapa e i loro allenatori a perdere il sorriso. Garcia ha già capito che la musica è cambiata e la squadra deve resettare la testa. Meglio evitare giri di parole, è andato spiccio al problema: «Contro l'Inter ho visto quasi niente di positivo, il nostro gioco era facile da leggere, troppi tocchi e poca velocità nel girare la palla». Invece il Max Allegri è in partenza per la tournèe asiatica con Vidal al seguito e una Juve da riavviare a caccia di un gioco redditizio.

Inutile ricordare che il calcio d'estate... siamo all'inizio della preparazione... le squadre devono ancora completarsi... le solite frasi fatte che hanno ragione di esistere ed essere dette (anche se rischiano la banalità) in questi mesi. Ma qualcosa vorranno pur dire le difficoltà ed anche le buone notizie. Mettiamo nel freezer il Milan, in attesa di rivederlo fra un mese. Per ora caso a parte, buona volontà ma scarso di gioco, di uomini qualità ed anche azzoppato da una strategia di mercato avventurosa: Menez è l'ultimo acquisto della lista rossonera dei fenomeni scartati dai grandi club. Chissà perché? E la tournée americana ha fatto certamente meglio all'Inter: i passi avanti sono invitanti. Niente illusioni, la squadra nerazzurra è specialista nel fare e disfare, ma l'inserimento difensivo di Vidic propone un leaderismo che solo il miglior Samuel poteva gestire. E Thohir se n'è compiaciuto con se stesso e con la squadra. «Tutti bravi, grande carattere. Vidic un leader». Squadra più compatta, così motivata, contro la Roma, da far saltare all'occhio la differenza di grinta e determinazione fra una gruppo a caccia di risultati e quella che fu la rivelazione dell'anno passato. Impressione confermata da Mazzarri: «Noi molto bene in difesa. Creiamo tanto anche davanti, ma dobbiamo essere più lucidi sull'ultimo passaggio. Serve continuare così: per costruire una mentalità e tornare al vertice. Il risultato serve all'autostima».

Guardando le rose, la Roma sta ancora nettamente meglio. Ma non sempre basta una rosa ben fornita. Il mercato metterà a punto le mancanze: l'Inter domani avrà Osvaldo e il giorno dopo dovrebbe toccare a Medel. La Roma forse soffre già l'assenza di Strootman e cerca un giocatore di fascia, Destro sembra diventato un centravanti per caso e sbaglia anche i gol. Talvolta non bastano gli uomini. La gente di Garcia dovrà recuperare la fame, indispensabile per andare a caccia dello scudetto e non perdere terreno dalla Juve. Già, ma come sarà la Juve campione? Ancora l'implacabile carro armato o una squadra più umana per il livello del nostro campionato? Per ora si è umanizzata, fatica nel gioco ed anche nel trovare facilità al tiro, ma non c'è da farci caso: il cambio-choc del tecnico, il recupero di giocatori che al mondiale si sono spesi senza gran risultati, gli innesti (ultimo Romulo) da rodare. C'è di tutto per chiedere tempo, ma anche per augurarsi qualche rinforzo in più rispetto a quelli appena pescati e al Morata già infortunato. Vidal o non Vidal? Non è questo il problema. Semmai sostituire al meglio il cileno e aggiungerci qualcuno. Il fatto che Juve e Milan si disputino l'idea Lavezzi non è esaltante: guerra tra poveri di fantasia e magari di capitali.

Le prossime amichevoli potranno capovolgere ogni impressione ma la Juve potrà solo stupire (nel bene o nel male) e la Roma confermare la candidatura-scudetto. Il Napoli ha nel Dna il destino di outsider. Se poi l'Inter non fosse più pazza..

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