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Ranieri cala un tris da Champions. E spinge Conte: "Da tifoso lo vorrei..."

Il Cagliari in vacanza non disturba la Roma: 2 gol in 7 minuti e Pastore ritrovato

Ranieri cala un tris da Champions. E spinge Conte: "Da tifoso lo vorrei..."

Quando le motivazioni fanno la differenza. Altissime quelle della Roma, che per una notte (o forse due se il Milan non batterà il Torino stasera, mentre l'Atalanta giocherà solo domani) si prende il quarto posto. Basse quelle di un Cagliari già non irresistibile in trasferta (appena due successi in 17 sfide esterne), che ha tagliato quota 40 in classifica e dopo il ko di ieri dell'Empoli era al riparo da qualsiasi rischio. Così alla squadra di Ranieri basta una partenza sprint per archiviare la pratica: due gol in sette minuti - in campionato non accadeva dal 21 gennaio 2012 con la doppietta lampo di Totti nel 5-1 al Cesena anche se la Roma ha il primato nella A attuale di 13 reti realizzate nel primo quarto d'ora - entrambi di marca argentina. Nel tabellino marcatori finiscono infatti Fazio (già in gol con i sardi all'Olimpico nella passata stagione) e Pastore, che ha ritrovato la maglia da titolare dopo sette mesi, quanti ne sono trascorsi dalla sua precedente rete al Frosinone. Al Cagliari non resta che uno sterile possesso palla e una sola vera occasione, capitata a Pavoletti (grande stagione per lui ma ancora nessun gol a una big o all'Olimpico), prima di essere colpito per la terza volta nel finale da Kolarov.

Claudio Ranieri, che con i sardi (una delle sue ex squadre) allunga la tradizione positiva, ha chiesto alla truppa giallorossa un finale di campionato perfetto per non avere rimpianti al traguardo finale del 26 maggio. E la Roma non snobba la prima delle cinque finali addomesticando un Cagliari con la pancia piena, nonostante le squalifiche (Zaniolo e Cristante), gli infortuni (De Rossi in primis) e i cerotti di molti elementi. Questa caccia a un salvifico quarto posto si pone tra gli incubi del recente passato e i sogni ricchi di speranza di un futuro che potrebbe essere in grande stile se andrà in porto il difficile corteggiamento ad Antonio Conte. «E' un vincente, ci sono parecchie squadre su di lui, chiunque farebbe follie ma noi abbiamo Ranieri in panchina e dobbiamo portargli rispetto», smorza il tema il dirigente romanista Francesco Totti. Ma è proprio l'attuale tecnico a toglierlo dall'imbarazzo: «Io, da tifoso, Conte lo vorrei...».

A Trigoria si teme sempre il rischio di una sbandata mentale che vanifichi tutto, con un gruppo che ha regalato troppi alti e bassi in stagione. Un gruppo che dovrà blindare il suo giovane più promettente, lo Zaniolo appetito da mezza Europa («il contratto di cinque anni è già fatto, ne vuole uno da dieci?», ha scherzato ieri sull'argomento lo stesso Totti) e magari guardare anche a un portiere di prospettiva come il Cragno del Cagliari visto ieri in azione.

Intanto i sorrisi più smaglianti del pomeriggio primaverile sono quelli di Javier Pastore, al quale il pubblico tributa grandi applausi dopo un'ora di gara quando lascia il posto a Perotti. Per il Flaco, preferito a uno Schick sempre più difficilmente collocabile nel mosaico romanista, un gol e una traversa oltre che una prestazione convincente.

Resta invece ancora senza reti lo sfortunato Edin Dzeko, fermato anche lui da un legno (il 16° della Roma in campionato, solo il Napoli ne ha colpiti di più).

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