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Recuperare Barzagli la prima mossa dell'Italia che verrà

Il nuovo ct ripartirà dal blocco Juve. Motta chiude, Pellè e Eder in dubbio, Benassi novità

Recuperare Barzagli la prima mossa dell'Italia che verrà

Dal nostro inviato a Montpellier

L'Europeo dell'Italia è già alle spalle. E mentre Galles, Portogallo, Germania e Francia si giocano l'accesso all'atto conclusivo di Parigi, in casa nostra si comincia a parlare del futuro prossimo della nostra Nazionale. La rassegna transalpina ci ha consegnato una squadra strana, entusiasmante ma limitata nei valori tecnici. Mai come in questo momento il calcio italiano sta vivendo un periodo povero di talenti, nessuno però come noi è bravo nell'arte di arrangiarsi. Il sarto-Conte lo ha fatto bene, perchè ha saputo spremere al massimo le risorse mentali e agonistiche del gruppo. Saprà fare lo stesso Giampiero Ventura?

Il countdown dell'inizio della nuova era è già iniziato: il 19 luglio presentazione a Coverciano, una quarantina di giorni dopo le prime convocazioni. L'avvio del biennio che porterà a Russia 2018 sarà subito sprint: sei partite tra il 1° settembre, amichevole a Bari con la Francia, e il 15 novembre, rivincita in casa con la Germania, nel mezzo quattro partite di qualificazione mondiale con Israele, Spagna - l'unica in Italia, il 6 ottobre a Torino -, Macedonia e Liechtenstein), difficile pensare a stravolgimenti iniziali del gruppo transitato in Francia. Il precedente ct non ha lasciato a casa dei fenomeni (se si eccettuano gli infortunati eccellenti come Verratti e Marchisio) ed è impossibile pensare che il campionato li crei o li proponga nello spazio di pochi mesi. Il movimento calcistico italiano è a un bivio importante e nell'ultimo mese ha vissuto oltre i propri limiti. Ora rischia il fiato corto alla prima collinetta.

A Ventura il compito di partire forte per dare rassicurazioni. La parola d'ordine sarà dunque la continuità: nel sistema di gioco, il 3-5-2 collaudato anche per l'ex tecnico del Torino, e nei "vecchi" che non dovranno essere un peso ma una risorsa. La parte migliore della nazionale resta la difesa della Juventus ed è per questo che la prima telefonata il nuovo ct la farà a Barzagli, che dopo le lacrime di Bordeaux potrebbe avere stimoli di rivincita immediati. Confermatissimi Buffon, Bonucci e Chiellini, spazio anche a Sirigu mentre il terzo portiere sarà uno tra Sportiello, Padelli o Perin. In attesa della completa maturazione di Donnarumma. Nel reparto di retroguardia Ogbonna sarà promosso, si proverà il ripescaggio di Ranocchia e si faranno gradualmente entrare nel gruppo Rugani (già riserva con Conte) e Romagnoli. Darmian e De Sciglio sono i terzini del futuro, con Zappacosta (altra riserva del vecchio ct) in rampa di lancio. Il centrocampo recupererà i pezzi da novanta - Verratti subito, Marchisio più avanti -, conferma per il blocco di Conte (da Parolo a Giaccherini) compresi Candreva e De Rossi che hanno concluso l'Europeo da infortunati. Il solo Thiago Motta, anche per una questione d'età e comunque protagonista di un Europeo negativo, resterà fuori, mentre rischia Sturaro (uno dei preferiti di Conte) che potrebbe essere sostituito da Benassi, già con Ventura a Torino ma comunque chiamato dal predecessore in azzurro nello stage di Coverciano.

L'attacco potrebbe essere il reparto con le maggiori novità: rischiano Pellè e Zaza (più il primo del secondo) ma non certo per i rigori malamente sbagliati a Bordeaux, in dubbio Eder e forse Immobile - comunque rilanciato in granata da Ventura - in rampa per subentrare Belotti, Pavoletti, Berardi, Gabbiadini e Sansone. In questo caso sarà il campionato a dare i suoi verdetti. Verrà cercata una collocazione precisa per Insigne, uno dei pochi talenti del gruppo, si faranno crescere El Shaarawy e soprattutto Bernardeschi.

Per qualche arrivo dall'Under 21 ci vorrà più tempo: il primo nome sulla lista è quello del laziale Cataldi.

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