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Restano 7 tappe: l'anno scorso Jorge andò meglio

Un mondiale in sette mosse tra Jorge Lorenzo e Valentino Rossi. Silverstone, Misano, Motorland, Motegi, Phillip Island, Sepang, Valencia. Sette piste per un mini giro del mondo con mete non sempre tra le preferite dai due contendenti. Identico calendario della passata stagione quando fece più punti Lorenzo: 126 a 122. Due vittorie, tre secondi posti, un terzo posto e uno “zero”. Per Rossi un gradino più basso del podio in più e una piazza d'onore in meno.

Equilibrio confermato dai risultati dei “due” sui sette circuiti. Si parte dalla Gran Bretagna con un bilancio in perfetta parità: tre vittorie a testa, ma l'ultima del dottore risale al 2005, mentre Jorge ha vinto due anni fa e l'anno scorso gli è finito davanti, secondo. Anche Rossi si vede “sfavorito”, 1-0 Lorenzo. In pareggio, altro 3-3, anche il conto delle vittorie a Misano. Ma è “casa” Valentino, ha trionfato nel 2014: 1-1. Quindi Aragon dove il nove volte campione del mondo non ha mai vinto, mentre Lorenzo c'è riuscito una volta, l'anno scorso con Vale fuori. Lo spagnolo di nuovo avanti. Poi si vola in Giappone e nonostante Rossi sia in vantaggio nei successi 4-3, il Sol Levante sorride a Jorge ultimamente: ci vince da due anni. Ma il Dottore ha una doppietta a disposizione: Australia e Malesia. Sei volte primo tra i canguri, altrettante a Sepang. Due piste dove Lorenzo ha sempre raccolto un magro bottino, solo un successo a Phillip Island. Sulla carta tre piste favorevoli a testa, quindi dovrebbe decidere il gran finale a Valencia, una pista sulla quale hanno vinto due volte a testa.

La storia dice: duello fino all'ultima curva.

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