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Il ricco sì di Higuain al Milan rispedisce Bonucci alla Juve

Si chiude un triangolo clamoroso con il difensore e Caldara Al Pipita vanno 6,5 milioni all'anno e la buonuscita da 4,5

Il ricco sì di Higuain al Milan rispedisce Bonucci alla Juve

Si scrive Gonzalo, si legge Vittoria. Rigorosamente con la V maiuscola. La conclusione della maxi operazione di mercato orchestrata da Milan e Juventus, con Higuain, Bonucci e Caldara coinvolti, è un successo di tutti gli attori in campo. Una vittoria per Higuain, che arrivato ieri sera a Milano oggi sosterrà le visite mediche per poi firmare il contratto che lo legherà al Milan per i prossimi quattro anni. Un giocatore che, con l'approdo di Cristiano Ronaldo alla Juventus, rischiava di viverne all'ombra. A Milano, invece, sarà fulcro del progetto sportivo di Leonardo: i paletti che aveva posto (ingaggio da 9 milioni, trasferimento definitivo e non in prestito con diritto di riscatto e buonuscita dalla Juventus) e che avevano frenato un affare già definito, hanno costretto tutti, tra dirigenti e agenti, agli straordinari prima dell'intesa totale: al Pipita contratto da 6,5 milioni di euro a stagione fino al 2022; accettata la formula del prestito oneroso da 18 milioni con diritto di riscatto a 36 e buonuscita da 4,5 milioni: passaggi definiti con il contributo di entrambi i club che si sono venuti incontro: «Higuain? Un campione che tutti vorrebbero avere - aveva detto qualche ora prima l'ex patron Silvio Berlusconi - seguo il Milan da tifoso e come tifoso il mio cuore è con la squadra, in qualsiasi caso».

Il Pipita, che lavorerà a Milanello in attesa di unirsi alla squadra che tornerà domenica dalla tournée americana, esordirà in rossonero l'11 agosto nel Trofeo Santiago Bernabeu contro il Real Madrid. Un ritorno al passato per lui, un proiettarsi nel futuro per il club meneghino: che finalmente ritrova un bomber vero, capace di segnare 111 gol nelle ultime cinque stagioni in Serie A (nessuno come lui), ma soprattutto torna a sorridere e pensare in grande, dopo un'annata di incertezze e un'estate tormentata, caratterizzata dal cambio di proprietà, dall'esclusione dall'Europa League e dalla successiva riammissione.

Ma l'operazione Higuain è la Vittoria anche di Leonardo, che è riuscito a portare al club un grande attaccante rispettando il Fair Play finanziario e coprendo il ruolo lasciato libero da Bonucci con un profilo giovane e futuribile come Caldara (contratto da cinque anni a due milioni a stagione). Lui che, da traditore («Giuda interista» fu lo striscione dei tifosi rossoneri del 2011 quando passò all'Inter) veste ora i panni dello stratega e del salvatore della patria. Rispedendo al mittente l'altro traditore, quel Bonucci che appare l'unico che da questa maxi operazione ne esce con le ossa rotte: torna a giocare in una squadra pronta a vincere la Champions League con tanto di stipendio ridotto del 25%, ma dovrà riconquistare sul campo la fiducia dei tifosi, che non hanno digerito la sua partenza per Milano dell'anno scorso.

Ma la maxi operazione è un successo anche delle due società. Dal punto di vista sportivo, ma soprattutto economico: Caldara, acquistato per 18,2 milioni, viene rivenduto a 35; stessa quotazione di Bonucci, ceduto un anno prima a 42. I 54 milioni per Higuain equivalgono al valore residuo a bilancio per la Juventus, mentre per i rossoneri peserà per 30 milioni. Milan che toglie dal bilancio i 7,5 milioni dello stipendio di Bonucci, crea una plusvalenza di 6,4 per il prossimo bilancio e beneficia di un complessivo impatto sui conti di +27,52 milioni.

Operazioni più di finanzia che sportive, ma ormai il calciomercato è anche (e soprattutto) questo.

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