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Rigore, caos e polemiche: Juve all'ultimo respiro

Decide un penalty dubbio nei secondi finali Dybala glaciale, Milan furioso: Massa nel mirino

Rigore, caos e polemiche: Juve all'ultimo respiro

Un rigore a tempo scaduto che farà discutere all'infinito quasi e come il gol fantasma di Muntari regala una vittoria alla Juventus che per come arriva non è meritata. Finisce con i rossoneri contro l'arbitro Massa con Donnarumma furioso e Deulofeu e Bacca portati via a fatica. Una partita spettacolare, vibrante che ha tenuto con il fiato sospeso si decide all'ultimo secondo con il tocco di mano in area di De Sciglio sul cross di Lichtsteiner, ma tra i due la distanza non è ravvicinata, di più, e la segnalazione dell'arbitro di porta Doveri appare un abbaglio. I rossoneri la vivono come un'ingiustizia anche perché arriva a recupero scaduto, probabilmente allungato per l'espulsione di Sosa. Soprattutto la delusione è incontenibile perché ormai erano a un passo dall'impresa meritata confermandosi spina nel fianco per i campioni d'Italia dopo averli battuti all'andata in campionato e soprattutto dopo avergli soffiato la supercoppa nel deserto. Stavolta Dybala è freddo nel trasformare il rigore decisivo che catapulta la Juventus al momentaneo a più undici sulla Roma e complica la rincorsa europea del Milan. Tutto questo dopo una partita in cui non si sono visti i venti punti di differenza in classifica, anche se la Juve soprattutto nelle prime due mezz'ore dei due tempi era stata padrona del campo. Ma il Milan in contropiede aveva messo in imbarazzo la difesa bianconera.

Si salva la Signora che allunga a trentuno le vittorie di fila allo Stadium in campionato, mentre i rossoneri per la sesta volta di fila escono battuti nel fortino dei campioni d'Italia. Così non basta l'incredibile serata di Donnarumma che si arrende solo a un tiro da due passi di Benatia e appunto al rigore, non basta Bacca che vince il duello a distanza con Higuain ancora a secco con il portiere fenomeno, al quale non ha mai segnato in cinque confronti. Dopo Zapata dell'Udinese un altro colombiano rischiava di frenare la corsa della Signora.

Allegri la sfanga scegliendo inizialmente Dani Alves come vice Cuadrado, ma a complicare i piani è la colica intestinale di Mandzukic che lancia Pjaca titolare, soffiato in estate proprio ai rossoneri. Dall'altra parte Suso non recupera e quindi spazio a Ocampos. La Juve pressa il Milan tenuto in piedi da Donnarumma che dice subito no a Pjaca e Higuain, mentre Dybala reclama un rigore per un contatto con Zapata. Alla mezz'ora la Juve passa: Dybala e Dani Alves combinano al limite dell'area, poi il brasiliano mette davanti alla porta Benatia che non sbaglia. Primo gol in bianconero per il difensore: partita in pieno controllo per la formazione di Allegri. Che però alla vigilia l'aveva detto: «Il Milan sembra fuori dalla gara e all'improvviso colpisce». E così accade poco prima dell'intervallo: Pasalic con un tocco delizioso innesca una micidiale ripartenza con la complicità di Bonucci che sbaglia il tempo di uscita, Deulofeu scappa e serve Bacca che con un piede in fuorigioco infila Buffon. Per quanto visto i rossoneri sono premiati oltremodo, ma la Signora ha la colpa di farsi sorprendere nel momento sbagliato. Stadium gelato anche Allegri incassa, la Juve riparte forte ma sbatte più volte sempre su Donnarumma, mentre Bacca rischia l'autogol. Il Milan perde, non sta a guardare e in contropiede potrebbe mettere anche la freccia benché perda Bacca. Montella sceglie Kucka e non Lapadula, ma non è un errore per quanto visto, mentre Pjaca non sfrutta un liscio di De Sciglio. Su una palla avvelenata di Pjanic la traversa salva Donnarumma. Il Milan cresce con Sosa e Deulofeu che quando si innesca è imprendibile. La partita diventa botta e risposta. La squadra di Allegri perde lucidità, sbaglia tanto tecnicamente: in cattedra c'è sempre Donnarumma mentre Deulofeu non scarta un regalo di Benatia.

Poi l'epilogo del rigore che avvelena una gara bellissima.

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