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Rigori e tempo, è sempre rivoluzione

Allo studio una serie di novità choc dell'Internationale Football Association. Ribattute vietate sui penalty, punizioni "libere" e un'ora "vera" di gioco

Rigori e tempo, è sempre rivoluzione

Va veloce il calcio del ventunesimo secolo. I giocatori cambiano maglia ogni pochi mesi, le partite vengono spalmate su tutta la settimana e la tecnologia guadagna sempre più spazio diminuendo la fallibilità degli arbitri. La «goal-line technology» è già stata assimilata, la Var prosegue la sua fase di sperimentazione alla Confederations Cup (in attesa di debuttare nel prossimo campionato di serie A e poi di prendersi definitivamente la scena ai Mondiali in Russia), ma anche per il regolamento del gioco è tempo di rivoluzioni.

Se agli Europei under 21 vedremo la quarta sostituzione in caso di supplementari, quello che potrebbe succedere a partire dall'anno prossimo rischia di avere un impatto decisamente superiore. In un documento di intenti intitolato «Fair Play» e ideato da David Elleray, ex arbitro inglese e direttore tecnico dell'Ifab (l'International Football Association Board, ossia l'organismo che ha il potere di modificare il regolamento) è contenuto un pacchetto di proposte che verranno discusse nella riunione annuale di marzo 2018 e che potrebbero stravolgere il calcio così come l'abbiamo conosciuto finora.

La priorità assoluta è quella di limitare le perdite di tempo introducendo due tempi effettivi da 30'. Sul tabellone degli stadi verrebbe collocato un orologio collegato a quello dell'arbitro che si ferma e riparte quando il direttore di gara lo aziona (stop obbligatorio dopo il gol e fino alla ripresa del gioco o quando viene assegnato un rigore), mentre la fine di un tempo o della partita potrebbe essere fischiata solo quando la palla esce dal campo. Inoltre si propone di limitare a 6 secondi il tempo in cui il pallone può essere tenuto dal portiere.

Ma le novità potrebbero non finire qui. Ecco, in sintesi, le altre idee di Elleray: permettere che chi batte una punizione (ma la proposta può essere estesa ai corner e ai rinvii dal fondo) possa toccarsi la palla da solo, ossia dribblare direttamente dal primo tocco; concedere la possibilità di battere il rinvio dal fondo con palla in movimento; rendere obbligatoria l'espulsione per chi segna di mano; punire col calcio di rigore il portiere che raccoglie con le mani un retropassaggio o una rimessa laterale di un avversario o se un giocatore fuori dal campo si avvicina troppo alla linea di porta; fermare il gioco quando un rigore viene parato o calciato sul palo, ossia vietare la possibilità di ribattute; prevedere penalizzazioni in punti per le squadre che circondano l'arbitro per protestare.

«È una rivoluzione destinata a migliorare il calcio», ha spiegato Elleray, e alcuni ex giocatori come Cech e Zola hanno già promosso le possibili innovazioni in tema di tempo effettivo.

Se consideriamo che anche Marco Van Basten (responsabile dell'innovazione tecnologica della Fifa) ha proposto stravolgimenti come l'abolizione del fuorigioco o l'introduzione di espulsioni a tempo e shootout al posto dei rigori, il pericolo è che nel giro di qualche anno lo sport più amato del mondo si trasformi in qualcosa di completamente diverso.FMal

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