Sport

Riscatto Milano, Sassari non ripete l'impresa

Gli scorpioni pentiti dell'Emporio Armani pareggiano la serie in casa contro Sassari, vincono 84-71 davanti a 11mila persone che amano gli assalti alla baionetta e amano Cerella come i Gentile. I campioni sfogano quello che di velenoso era rimasto dopo gara uno, guadagnadosi qualche credito arbitrale, dominano con la difesa, sono prepotenti ed efficaci a rimbalzo (51-37), si accaniscono sui punti deboli della squadra di Sacchetti, troppi quando la fatica annebbia.

La notte magica di Alessandro Gentile, il toro scatenato, 25 punti, uno che somatizza le espulsioni, quello che ritiene ingiusto, anche se, magari, ha sbagliato davvero lui, reagendo con il furore che serviva a Banchi. Prima di lui, però, l'uomo chiave è stato il leone David Moss che ha cancellato dal campo il metronomo Logan, poi ha colpito duro, 18 punti, 7 su 7 ai liberi. Per accendere tutte le luci serviva un Hackett con il furore dei giorni buoni, quelli della lucidità: 13 punti, 7 assist, 20 di valutazione. Per questi toreri sempre insoddisfatti anche il sostegno delle grandi mani, Melli su tutto il campo, Elegar per la fase aerea, Samuels, 14 punti quando c'era da prendere le orecchie di Sassari.

Dominio dalla prima palla, 27-11 dopo 10'. Sembrava già scritta la rivincita, ma Banchi cercava nella sua ricca panchina e trovava soltanto sabbia mentre Sosa, 18 punti, suonava la carica per un 16-24 che a metà gara teneva qualche finestra aperta (42-35). Lasciati i lavativi a sedere, da Brooks a Ragland, per non parlare di Kleiza, ecco lo spazio ai matador e Sassari, anche se Kadji reagiva bene, anche se Brooks incollava per tutti e Dyson, ogni tanto, pungeva, 13 punti ma 5 su 14 al tiro, veniva rimessa sotto (64-52).

L'ultimo quarto era soltanto di spesa mentale, con Milano che arrivava prima su ogni palla vagante. Si replica domani a Sassari, il campo dove Milano si trova meglio a parte la supercoppa.

Stasera gara 2 a Mestre (ore 20, Rai Sport 1) tra la Reyer Venezia, vittoriosa nel primo match, e Reggio Emilia.

Commenti