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Rivoluzione in Rai ma nell'intervallo il «rito» non si tocca

Non c'è stata la rivoluzione solo in Nazionale, con l'avvento di Antonio Conte, e in federcalcio dove Carlo Tavecchio è riuscito a sedersi sulla poltrona di Abete. Una rivoluzione strisciante è avvenuta anche in Rai, nei volti e nelle voci che hanno scortato la prima uscita del club Italia a Bari. La prima novità è arrivata dallo studio: la strana coppia Mazzocchi-Gentili è ...scoppiata per volontà, così riferiscono gli interessati, dell'ex direttore Mauro Mazza il quale aveva stabilito che i vice-direttori non dovessero più andare in video. Lui invece sì, poteva andare, come gli è successo nella prima notte del mondiale brasiliano ma questa è un'altra storia. Mazzocchi è rimasto da solo, non ha sofferto di nostalgia e forse per questo ha contenuto i suoi interventi, insomma è apparso più sobrio di altre circostanze.

La seconda, clamorosa, riforma è arrivata dalla telecronaca di Italia-Olanda. Qui è stato promosso al rango di telecronista Alberto Rimedio che già si era distinto ai mondiali brasiliani, al suo fianco invece di Beppe Dossena, del quale non s'è avvertita la mancanza, al pari di Balotelli in campo, Stefano Bizzotto che è diventato la voce statistica in sostituzione di quella tecnica. Dovendo limitare i propri interventi, Bizzotto li ha infatti punteggiati con una serie di cifre, rievocazioni e citazioni di precedenti che fanno capire la sua superba preparazione oltre che una memoria prodigiosa.

Le interviste finali curate da Donatella Scarnati sono una garanzia. L'unica conferma per il rito spento dell'intervista al presidente federale (durante l'intervallo): siamo proprio sicuri che interessi il pubblico?

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