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Roma-Juve, stavolta «volemose bene»?

Allegri: «Chiudiano qui, poi ci divertiamo». E da Alisson a Dybala è già in gioco il futuro

Davide Pisoni

Dopo aver ascoltato giocoforza le riflessioni sullo scudetto di De Magistris e De Laurentiis, oggi il campionato può scrivere definitivamente il suo de profundis. E grazie proprio al Napoli, per una volta Roma-Juventus potrebbe non essere una battaglia. Anzi, le pretestuose polemiche arbitrali sotto il Vesuvio ricevono indirettamente delle repliche. «Non rispondo a un presidente, può dire ciò che vuole. Indipendentemente da questo, ci vuole molto equilibrio se vogliamo iniziare un processo di civilizzazione di tutto l'ambiente», dice Massimiliano Allegri.

Invece Eusebio Di Francesco parlando della Signora sottolinea: «È una squadra che non muore mai. L'hanno dimostrato anche in campionato quando già si festeggiava, loro sono rimasti sul pezzo, attenti, concentrati e determinati, parlando un po' meno e facendo come sempre tanti fatti». Facile da fuori pensare ai fuochi d'artificio, alle feste napoletane post vittoria a Torino, quando in testa c'era sempre e comunque la Juventus.

E così due domeniche dopo, i campioni d'Italia in carica hanno in mano un altro scudetto. Trasformando il trappolone dell'Olimpico in una partita normale, quasi scontata nel suo svolgimento. Lo dice l'aritmetica. Basta un punto a Allegri per centrare il suo quarto scudetto di fila in bianconero sul campo dove aveva il primo da allenatore con il Milan. Un pari serviva anche a Di Francesco per blindare il posto nella prossima Champions League, ma dopo il flop dell'Inter in casa con il Sassuolo può addirittura perdere. Inutile a questo punto anche un biscotto tra le squadre delle due città pentastellate d'Italia, fa sorridere. Non è dato sapere cosa ne penserebbero Virginia Raggi e Chiara Appendino, che ha anche perso l'aereo per la finale di coppa Italia. Comunque arebbe stato azzardato pensarlo perché è pur sempre Roma-Juve, cioè le due squadra che a differenza ad esempio del Napoli, hanno fatto anche un'ottima Champions League. In Europa addirittura meglio i giallorossi dei bianconeri, anche se l'eliminazione con il Liverpool ha più il sapore di una grande occasione persa. Così i presupposti sarebbero quelli di una gara spettacolare, combattuta, tesa, anche se per stessa ammissione di Di Francesco «rispetto a quando giocavo io è diverso il rapporto con i bianconeri».

E questo dice già molto di una sfida proiettata al futuro più che al presente. Perché l'allenatore giallorosso dirà pure che tiene «tantissimo al terzo posto», ma si aspetta «che la società capisca cosa voglio dal mercato». Allegri invece va dritto al sodo: «Ho detto ai ragazzi che se vogliono una settimana in più di vacanza, bisogna chiudere a Roma il discorso». Poi rimanda all'ultima conferenza stampa per una sorta di resa dei conti: «Parleremo un po' di tutto e ci divertiremo un po' di più a dire un po' di nomi e un po' di roba».

Il tutto dopo aver incontrato la società e aver deciso se proseguire o lasciarsi con la Signora. La seconda resta un'ipotesi concreta, la più accreditata da radio Vinovo. E poi si capirà anche il futuro di tanti bianconeri: da Dybala a Higuain, entrato nel mirino del Psg.

Anche la Roma dovrà fare i conti con l'assalto a qualche sua stella. A partire da Alisson. Di Francesco pensa più che altro a dove migliorare, a far tornare l'Olimpico un «fortino» (troppe sei sconfitte in campionato). Mentre la Juve oltre alla difesa ha aggiunto un attacco super che le ha permesso di vincere virtualmente lo scudetto con una differenza punti nettamente a favore.

Così ha scritto il de profundis tricolore, con buona pace di De Magistris e De Laurentiis.

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