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Roma a passo da scudetto se avesse un anno in meno

Garcia chiude l'andata con 44 punti, gli stessi di Conte dodici mesi fa. "Ma purtroppo c'è questa Juve super...". Florenzi spettacolo, poker al Genoa

Roma a passo da scudetto se avesse un anno in meno

Roma - Tre le istantanee del pomeriggio trionfale della Roma, anzi della migliore Roma nei campionati a venti squadre: il gol in acrobazia di Florenzi, il ritorno al top di capitan Totti e il facile inserimento di Nainggolan, in gruppo da una settimana ma è come se ci fosse da mesi. Genoa orfano di Gilardino matato in mezz'ora, un altro poker come quello prenatalizio con il Catania che fa dimenticare in fretta la disfatta di Torino. Peccato solo che la squadra di Garcia corra sì al ritmo della Juve di Conte, ma di quella dell'anno scorso. I 44 punti nel girone di andata segnano il nuovo record giallorosso (battuta la Roma di Spalletti, fermatasi a 42 nelle stagioni 2006-07 e 2007-08) anche se il tecnico francese resta sotto a Capello nella media punti (2,31 contro i 2,47 dell'attuale ct della Russia nel torneo 2003-04, ma giocava in una A a 18 squadre). Un cammino eccezionale, vanificato in chiave scudetto da quello monstre dei bianconeri. Ai quali la Roma ha tolto almeno un primato: quello dei gol subiti nel girone di andata (10) contro gli undici del Modena 1946/47 e della Juve 2005/06. «La Juve sta facendo un campionato a parte, sono i tricolori in carica e stanno dimostrando tutto il loro valore - così Francesco Totti che, dopo le frasi al veleno del pre-sfida allo Stadium, riconosce la forza degli avversari -. Dietro però c'è una grande Roma, che non mollerà fino alla fine». Il capitano giallorosso offre una prestazione di livello e torna al gol dopo 100 giorni - anche se 58 di questi li aveva passati in infermeria -, il 231° in A. Bisogna invece risalire all'8 aprile scorso e al derby con la Lazio per il suo ultimo acuto all'Olimpico su rigore, mentre era del 16 febbraio l'ultimo davanti ai suoi tifosi su azione, segnato proprio alla Juve. Lo spettacolo giallorosso si apre con la «bicicletta» volante di Florenzi che una rete simile l'aveva già segnata ai tempi del Crotone. «Il gol? Frutto di istinto e lavoro - dice il centrocampista che sogna un posto tra i 23 di Prandelli per il Brasile -. Ho visto la palla che poteva andare in porta solo così e ci ho provato, ma in generale mi ci alleno, così come altri compagni di squadra a fine allenamento». «Se lo facevo io, chiudevo con il calcio, perchè non mi rialzavo più da terra...», ha scherzato Totti. Il bis del capitano (tiro sporcato da Manfredini) archivia la partita, la ripartenza da manuale che manda in gol Maicon sui titoli di coda del primo tempo (in poco più di 14 secondi la Roma va dalla sua difesa alla porta del Genoa) esalta i 40mila dell'Olimpico. Fino al 4-0 del solito Benatia, all'esordio in A del giovane difensore croato Jedvaj e al gestaccio di Matuzalem, fischiato dalla Sud per il suo passato laziale mentre lascia il campo, con pasticcio di Calvarese (poi corretto dall'arbitro di porta Tagliavento) che sventola il giallo al calciatore senza ricordare che sarebbe dovuto diventare subito rosso. Rudi Garcia, che ieri non ha cambiato assetto alla squadra nonostante le assenze per squalifica, guarda il bicchiere mezzo pieno: «Abbiamo fatto la partita giusta, ho visto un grande pressing e un buon atteggiamento, così è arrivata la vittoria. È tutto bello per noi, abbiamo preso due punti sulla Fiorentina e tre al Verona nel nostro cammino per tornare in Europa.

Ed è un bene per il campionato che ci siano Juventus e Napoli, ma noi non molleremo».

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