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La Roma salva Garcia ma resta squadra pazza

Tre reti in mezzora, poi rischia. Rudi: «In questi casi non pensi ne servano 4 per vincere». Quarto ko di fila per i siciliani

La paura dell'imprevedibile è tutta riassunta nella frase di Rudi Garcia a fine gara: «Quando fai tre gol non pensi ci sia bisogno del quarto per vincere». Ma la Roma di questi tempi, si sa, è tutto fuorché una squadra equilibrata. Una formazione capace di aggrovigliarsi su se stessa, di permettere ad un Palermo poco lucido di segnare addirittura due gol e di vivere con il fiato sul collo fino alla rete decisiva di Gervinho arrivata a tempo scaduto. Proprio lui, l'attaccante dato per sicuro partente e che, invece, con una sua prodezza da vero pupillo del tecnico francese ha salvato capra e cavoli. E ovviamente anche la panchina di Rudi Garcia, perché un'eventuale sconfitta contro i siciliani difficilmente l'avrebbe salvato dall'esonero: «Serve equilibrio, quello che abbiamo avuto nel primo tempo e meno nel secondo», ha ammesso il tecnico francese. Il lavoro è ancora lungo, ma la strada è stata imboccata.

La rinascita di questa pazza Roma riparte dalla débaclè in terra bielorussa contro il Bate Borisov: stessi undici in campo, quella formazione che nel secondo tempo aveva sfiorato la clamorosa rimonta. Qui, però, si gioca a parti invertite: grande avvio di gara, secondo tempo dove questa volta si rischia di subirla, la rimonta. Una Roma perfetta espugna il Barbera in meno di mezzora, lasso di tempo necessario a Pjanic, Florenzi e Gervinho per dare l'impressione che il discorso fosse già chiuso, 3-0 al 45' e tutti a casa: «Siamo terzi con 14 punti e 4 trasferte sul groppone. Poteva andare meglio ma è un percorso di qualità», ha chiosato a fine gara Garcia.

La qualità richiesta dal tecnico francese è una dote particolare, rara, che si acquisisce solo strada facendo: è la consapevolezza di essere una grande squadra, quella capace di saper chiudere le partite quando serve. Questa qualità, ad oggi, ancora non alberga dalle parti della Roma giallorossa e il tecnico transalpino lo sa: «I giocatori si devono parlare di più in campo - ha tuonato - il gol su calcio d'angolo era preventivabile». Subire tante reti e farne ancora di più, una formula che sicuramente non può però portare allo scudetto. Perché la storia insegna che si vince partendo dalla difesa: «È vero, prendiamo troppi gol - l'ammissione di Rudi Garcia - ma il miglior attacco del campionato ha colpito». Come dire: per ora, godiamoci la vittoria, per migliorare in fase arretrata ci sarà tempo.

Sul fronte Palermo la quarta sconfitta di fila mette a serio rischio la panchina di Giuseppe Iachini, che ha completamente sbagliato formazione nei primi 45' di gioco: «La Roma subito in vantaggio è stata una mazzata, nel secondo tempo siamo riusciti a rimetterci in carreggiata».

Nella ripresa l'inserimento di Gilardino ha fornito più sostanza e un riferimento in attacco: le reti dell'ex attaccante del Milan e quella di Gonzalez non sono servite però ai siciliani, alla sconfitta numero 400 in Serie A.

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