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Roma, un tris con vista sull'Europa

Facile vittoria sul Chievo: 4° posto temporaneo e buon viatico verso la Champions

Roma, un tris con vista sull'Europa

Superare l'ostacolo più basso del campionato senza particolari affanni è il miglior viatico per avvicinarsi all'appuntamento Champions da dentro o fuori. La Roma cala il tris e onora il pronostico in casa dell'ultima della classe con una formazione (la 31ª in altrettante gare stagionali) che svolge nella maniera migliore il suo compito. Nella notte di gala europea contro il Porto di martedì Di Francesco rispolvererà a pieno regime i romani De Rossi, Florenzi (ieri uno spezzone di gara) e Pellegrini e, si spera, almeno Manolas - finito in infermeria con il portiere Olsen, sono ora 29 gli infortuni muscolari, forse 30 visto che Schick ha chiuso la gara di Verona in anticipo -. Intanto Di Francesco mette altri tre punti in cascina e si tiene agganciato al treno del 4° posto (suo in coabitazione con la Lazio almeno fino a domani sera quando giocherà il Milan).

Il Chievo era un avversario più temuto di quanto non dicevano i 26 punti di differenza in classifica. Dopo la buona prestazione con il Milan, nella quale i giallorossi avevano raccolto un solo punto, il timore di nuove ricadute in una stagione vissuta in altalena era più che mai vivo. E poi sullo sfondo c'era quel dato negativo - specchio fedele della mancanza di continuità da parte della truppa di Di Francesco - dei 13 punti buttati via contro le piccole nel girone di andata e degli 8 su 21 conquistati al cospetto delle ultime sette della classifica.

Ci ha pensato al nono giro di lancette El Shaarawy, che ha un conto aperto con il Chievo, a indirizzare la gara sui binari giusti. «Il portiere Sorrentino dopo il gol mi ha detto: "sempre tu..."», così il Faraone che in carriera ha segnato 7 reti in 13 sfide con i clivensi (e ieri ha colpito anche un palo), sei nelle ultime sei partite con la Roma. Otto le realizzazioni totali in campionato che ne fanno il bomber giallorosso. La partenza sprint della Roma porta in dote anche il gol di Dzeko, risvegliatosi con la doppietta all'Atalanta dopo un lungo digiuno e ieri bravo a trovare un gol da posizione defilata. La curiosità è che a differenza della Champions, competizione nella quale ha segnato lo stesso numero di reti ma in casa, i 5 gol del bosniaco stagionali in serie A - che potevano essere sei se la traversa non gli avesse negato il bis - sono arrivati tutti lontano dall'Olimpico.

Il calo finale del primo tempo, nel quale Di Francesco chiede maggiore pressione da parte di tutti gli elementi della rosa, appare quasi fisiologico. Il Chievo ci prova, ma Mirante deve compiere un paio di parate su Djordjevic (per altro in posizione di fuorigioco). E quando al primo affondo della ripresa, dopo un inizio un po' molle in difesa, Kolarov centra il tris, la serata del Bentegodi può andare in archivio con il lieto fine. Settimo gol stagionale per il serbo, attualmente ai ferri corti con i tifosi della Roma per alcune dichiarazioni (cori contro di lui anche prima del match). I giallorossi possono risparmiare energie - nel finale Di Francesco farà rifiatare anche Zaniolo - e pensare già al Porto.

Una notte di gala e da pienone all'Olimpico che sarà di sicuro meno agevole.

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