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Rossi solo e accerchiato fa la danza della pioggia

A Motegi Lorenzo ha vinto le ultime due gare e vola nonostante la spalla malconcia Valentino confida nel (previsto) maltempo

Rossi solo e accerchiato fa la danza della pioggia

E sul più bello il Dottore si ritovò tutto solo. Non uno straccio di alleato, se non il cielo di Motegi. Così Valentino Rossi all'inizio della volata mondiale. Quattro prove, dopo il Giappone, Australia, Malesia e Valencia. La tappa del Sol Levante, inizio di un trittico micidiale di tre gare in tre settimane, si è aperta con il solito venerdì a inseguimento che ha un po' caratterizzato la stagione del pesarese.

Però, c'è un però. Perché adesso ogni punticino perso o guadagnato vale doppio. Lui parte da un «più quattordici» che è rassicurante ma che allo stesso tempo non lo è. Perché Jorge Lorenzo si è messo in testa di fare la rimonta. E per strada sta trovando alleanze involontarie. Il mignolo rotto e operato sembra disinnescare definitivamente Marquez, l'unico che dopo l'estate ha tenuto davvero botta al ritorno del maiorchino. Poi ci sono Pedrosa, Iannone e Dovizioso, ma Vale ci conta poco. «Le Ducati di solito Lorenzo riesce a fregarle... e si mettono davanti a me, quindi sono a suo favore». E Dani nell'ultimo Gp si è preso lo sfizio di vincere un duello ravvicinato con il nove volte campione del mondo. Quindi è un camomillo da prendere con le molle tanto che Rossi azzarda: «Magari ripete con Lorenzo quello che ha fatto con me ad Aragon». Magari, ma senza troppe illusioni.

Neppure i malanni di Lorenzo, la spalla lesionata in allenatmento sette giorni fa, giocano a favore di Rossi. Che per la verità non ci ha mai contato, l'ha detto subito appena messo piede in Giappone. E ieri ci ha anche scherzato quando, tabella dei tempi alla mano, si è lasciato scappare la battuta con tanto di risata: «Pensa se stava bene».

Lorenzo gigioneggia, si dice sorpreso da una Yamaha «così in palla, veloce oltre ogni aspettativa». Dà anche speranze non chieste quando dice che la spalla «potrebbe dargli fastidio alla lunga in gara» e che «come sempre alla domenica Valentino sarà competivo». Però Lorenzo racconta un'altra verità: «La relazione resta buona, ma c'è più pressione, parliamo meno tra di noi piloti». Scenario da lotta mondiale.

Intanto la pole assegnata questa mattina all'alba dirà molto ma non tutto sulla gara (domani ore 7, Sky Sport MotoGP e Cielo), che le previsioni danno su pista bagnata. Valentino ogni tanto dà un'occhiata al cielo giapponese. La pioggia è attesa e Lorenzo incrocia le dita. D'altra parte a Silverstone e Misano sul bagnato il maiorchino ha preso due imbarcate. Un'altra significherebbe l'addio, o quasi, ai sogni di rimonta. E psicologicamente la caduta in allenamento, la spalla non al cento per cento, non aiutano.

Ecco la pioggia può essere l'alleata cercata da Rossi che si ritrova accerchiato in pista, lui affila le armi all'insegna del «limitiamo i danni» su una pista dove ha vinto solo una volta e Lorenzo ha dominato nelle ultime due stagioni. Ma quello è il passato e il futuro può aspettare con la Federazione che testa la safety car al Mugello e Vale che dà il «benvenuto» alle Michelin per il 2016: «Più cadute in due test che in 14 gp...». Ci si penserà, perché ora la testa è a un presente tutto da scrivere con il Dottore che fa la danza della pioggia nel paese del Sol Levante.

Per il «decimo» vale tutto.

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