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Rugby, la Francia asfalta l'Italia Che lezione per i giovani di Brunel

Allo Stade de France finisce 30-10 per i transalpini. Decisivo il primo quarto d'ora della ripresa con tre mete che lanciano i padroni di casa. Seconda sconfitta per gli azzurro nel Sei Nazioni, da salvare un primo tempo discreto e la meta di Iannone nel finale

Rugby, la Francia asfalta l'Italia  Che lezione per i giovani di Brunel

Asfaltati dalla Francia. Sulla strada che porta al Grande Slam i galletti si mangiano i «cugini» riportando a Parigi il trofeo Garibaldi, scippato con una prova gagliarda l'anno scorso all'Olimpico. L'Italia è un ostacolo troppo tenero. Il XV di Brunel tiene il campo per un tempo decorosamente, ma alla prima vera ondata dei francesi la difesa azzurra finisce gambe all'aria. I primi tredici minuti della ripresa sono quelli fatali: tre mete e tutti a casa. Lo strapotere di Picamoles e Fofana è troppo evidente, azzurri respinti con perdite. E l'onore nel torneo sarà da salvare nelle ultime tre battaglie del Sei Nazioni.
I primi dieci minuti dell'Italia allo Stade de France sono da incubo. Gli azzurri non vedono mai l'ovale, in compenso osservano le scorribande dei francesi, indemoniati. Il possesso dei galletti sfiora l'80%, Brunel in tribuna mastica amaro. E solo i due errori dalla piazzola del mediano di mischia transalpino Doussain lasciano il punteggio inchiodato sullo 0-0. Niente da fare nemmeno per il drop provato da Plisson. Passata la paura l'Italia riesce a mettere la testa fuori. Arrivano un paio di calci di punizione, ma entrambi da oltre 40 metri. Garcia, il piede potente azzurro, però fallisce le occasioni. Poi Doussain si riscatta e prima della mezzora Allan pareggia, sempre dalla piazzola: è 3-3. Poi la giovane apertura azzurra spreca la chance del vantaggio, mentre Doussain non perde il feeling con la pedata e con due calci manda la Francia al riposo in vantaggio 9-3.
Il ct francese Saint-André striglia i suoi e deve avere ottimi argomenti. Perché i galletti tornano in campo e mettono sotto l'Italia. Più determinati, più precisi, più cinici i francesi, che in sei minuti fanno pesare tutta la loro superiorità. Al 3' Picamoles sfonda nel cuore molle della mischia azzurra dopo una touche e fa a schiacciare in allungo la prima meta dell'incontro. Tre minuti dopo Fofana mette il turbo, rompe due placcaggi e inchioda dietro ai pali. Doussain è perfetto dalla piazzola e la Francia vola sul 23-3. Il secondo tempo è appena cominciato, ma gli azzurri sono già in ginocchio. Con il morale sotto i tacchetti provano a risalire. Ma prima del quarto d'ora ecco la mazzata finale. L'Italia cerca gloria nei 22 francesi, ma Fofana, ancora lui, intercetta il passaggio al largo di Bergamasco e scappa con le marce altissime. La difesa, presa in contropiede, prova a tamponare, ma Huget si sacrifica in bandierina e regala la meta al debuttante Bonneval. È un 30-3 pesantissimo da digerire per chi coltivava qualche speranziella dopo il successo dell'Olimpico dell'anno passato. Nel finale qualche consolazione, ma ormai è tardissimo. Botes è l'ispiratore delle due cose migliori. Una palla schiacciata oltre la linea dopo una finta su una ruck nei 5 metri francesi (ma l'arbitro non convalida perché un difensore transalpino mette una mano sotto l'ovale) e il guizzo per la meta che rende meno amaro il passivo. Passaggio fuori equilibrio per Iannone che rientra e schiaccia.

Finisce 30-10, ma l'Italia onestamente non vale la Francia.

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