Sport

Saggezza, innovazione e uno stile «italiano» Ed ecco Suzuki Swift

L'abitacolo cresce in tutte le dimensioni, assetto da sportiva. Solo motori a benzina

Piero Evangelisti

Barcellona Lo scorso anno Suzuki ha venduto nel mondo 2,8 milioni di auto crescendo in Europa di oltre il 15%. Tutto questo in splendida solitudine, godendosi l'indipendenza riconquistata dopo che il vecchio e canuto samurai, Osamu Suzuki, patriarca della Casa, ha rispedito al mittente il tentativo di conquista da parte del Gruppo Volkswagen. Cosa c'entra questo con la prova della nuova Suzuki Swift? C'entra, c'entra, perché la terza generazione della compatta giapponese è un capolavoro di saggezza e innovazione, le due doti che sono alla base del successo della marca. A queste va aggiunta la capacità di rinnovare con prudenza, rispettando prima di tutto i valori stilistici che caratterizzano i suoi modelli. Nuova Swift sembrerebbe differire poco dalla precedente, ma non è così, perché bastano 4 cm in più di carreggiata (molti per un'auto che è larga adesso 1,73 metri) per cambiare non soltanto il look ma anche le caratteristiche dinamiche, perché la carreggiata aumentata offre un assetto da autentica sportiva.

Il vero miracolo si verifica all'interno, dove l'abitabilità cresce in tutte le direzioni: scontata quella in larghezza, vista la nuova carreggiata, sorprendente quella longitudinale visto che la nuova serie di Suzuki Swift è più corta di 1 cm rispetto alla precedente. Insomma, su Swift, disponibile soltanto con carrozzeria a 5 porte, lunga 3,84 metri, si sta veramente comodi e lo spazio per i bagagli cresce di 54 litri, allontanando alcune critiche che erano state mosse in passato sul volume del bagagliaio.

Nuova è la piattaforma Heartect che ha contribuito a ridurre il peso anche di 120 kg (oggi la versione Boosterjet pesa 915 kg), un bell'aiuto per consumi ed emissioni. Disegnata nel Centro stile Suzuki ospitato nella sede di Suzuki Italia, vicino a Torino, Swift è stata sviluppata interamente in Europa e anche i motori sono pensati per gli automobilisti del Vecchio continente. Anche in questo caso emerge il coraggio della Casa nipponica che propone per la sua compatta soltanto motorizzazioni a benzina: un 4 cilindri con 90 cv (l'1.2 Dualjet abbinabile a trazione anteriore e integrale All-Grip) e un tre cilindri da un litro (non disponibile al lancio, con tecnologia Boosterjet e 111 cv) sia 2Wd sia 4Wd. A dare una mano ai clienti più green c'è la possibilità di scegliere i due propulsori con la tecnologia microibrida Shvs. Abbiamo provato il mille e ci siamo divertiti, più sul misto che in autostrada, apprezzando il giusto sound che arriva dal motore che non produce invece vibrazioni. Ancora di più abbiamo apprezzato una dotazione di sicurezza e di infotainment che contiene tutto ciò che serve realmente (Lane departure, Cruise control intelligente, Avviso di stanchezza per il guidatore e frenata di emergenza), senza gadget superflui. In plancia uno schermo multifunzionale Tft Lcd e un display tuchscreen da 7 pollici. Equipaggiata del mille Boosterjet, Suzuki Swift raggiunge i 195 orari, passa da 0 a 100 in 10,6 secondi e consuma 4,3 litri/100 km emettendo 97 g/km di CO2. Il listino parte dai 13.990 euro della 1.2 in versione Easy, da 18.

890 quello della Boosterjet.

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