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La Samp fa e disfa E Mihajlovic paga la cena a Zeman

I blucerchiati in vantaggio 2-0 restano in dieci e si fanno prendere Sinisa: «È stata tutta colpa mia Ora devo rispettare la scommessa»

La Samp fa e disfa E Mihajlovic paga la cena a Zeman

«Ora la cena romana a Zeman la pagherò io...». È l'unico momento in cui Sinisa Mihajlovic sorride nella pancia del Sant'Elia dopo che la sua Samp ha gettato al vento un vantaggio di due reti, non ha trovato la terza che avrebbe blindato il risultato e si è fatta rimontare dal Cagliari nel secondo tempo fino al 2-2 conclusivo. E ora pagherà al suo «maestro» la scommessa annunciata alla vigilia. «Questa partita l'ho persa io, è stata colpa nostra - così Mihajlovic -. Non sono arrabbiato, sono deluso che è anche peggio. Nel primo tempo abbiamo dominato, nel secondo abbiamo avuto almeno 3-4 occasioni per chiudere il match, ci manca sempre la cattiveria sotto porta, poi si fanno stupidaggini e si rimette tutto in discussione».

Il riferimento dell'allenatore della Samp è all'episodio del rigore con rosso per Cacciatore (fallo su Ibarbo dopo il primo cartellino rimediato solo due minuti prima) che cambia la storia della partita. Fino a quel momento nelle mani dei blucerchiati, avanti con il quarto gol di Gabbiadini e con la legnata di sinistro dal limite di Obiang. E dopo aver sprecato tanto, l'azione del penalty trasformato da Avelar e il forcing dei sardi che impattano con Sau, bravo in area a trovare lo spazio per bucare Romero (il portiere argentino era entrato in campo dopo 21 minuti per sostituire l'infortunato Viviano). Il Cagliari segna anche il 3-2 con Longo, ma l'azione era stata fermata da Gervasoni per un fallo di Benedetti su Silvestre non evidente nemmeno con vari replay.

Sinisa Mihajlovic avrebbe voluto giocare la sfida di sabato prossimo con la Roma in posizione ancora più nobile di classifica, ovvero a un solo punto dai giallorossi con la prospettiva virtuale di un sorpasso in classifica. Resta terzo con il Milan ormai attaccato, ma «se vogliamo crescere e rimanere dove siamo ora, non dobbiamo fare certi regali». Zeman trova il primo punto in casa, il presidente dei sardi Giulini si dice deluso dalla mancata vittoria ma contento del lavoro del boemo («Di lui mi ha colpito la serenità e la tranquillità, oltre al fatto di essere un grande lavoratore»).

E il vulcanico collega blucerchiato Ferrero si becca una pesante contestazione dai tifosi sardi, frutto però di un equivoco: il numero uno della Sampdoria aveva mostrato alla tribuna il gesto della doppia W di victory, interpretato però come un segno di corna dalla gente di Cagliari.

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