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Santos, l'ingegnere elettronico allenatore soltanto "in prestito"

Si era dedicato per sei mesi all'Estoril, è diventato re d'Europa

Santos, l'ingegnere elettronico allenatore soltanto "in prestito"

Doveva allenare sei mesi, lo sta facendo da quasi trent'anni: la vicenda di Fernando Santos, tecnico che ha condotto il Portogallo alla prima vittoria in un grande torneo internazionale, è la naturale conseguenza di un Europeo dominato dalle seconde linee, dove collettivo e organizzazione hanno avuto la meglio sul singolo talento.

E così il tecnico campione d'Europa è un signore laureato in ingegneria elettronica che ha speso tutta la propria carriera tra Portogallo e Grecia, con rari trofei messi in bacheca, e che si è trovato in panchina per caso. Negli anni Ottanta Santos lavorava presso la catena di hotel Palacio, e da giocatore sceglieva le squadre in base al luogo di lavoro: quando lo mandarono a Funchal si accordò con il Maritimo, poi lo spostarono a Estoril e lui firmò per l'omonimo club cittadino. Nel 1988 il presidente dell'Estoril lo implorò di guidare la squadra, in quanto era l'unico laureato presente in società. «Sei mesi - rispose Santos -, poi torno a dedicarmi a tempo pieno all'hotel». Lo stanno ancora aspettando adesso.

«Non mi sono mai alzato una mattina pensando: ok, da oggi faccio l'allenatore», ha dichiarato al settimanale Sol, «e posso affermare che tutta la mia carriera è stata un'unica, grande coincidenza». Come quando, nel settembre 2014, l'Albania sconfisse il Portogallo nel primo incontro delle qualificazioni a Euro 2016, la Federcalcio lusitana decise di licenziare Paulo Bento e tra i disponibili sulla piazza c'era proprio lui, reduce da un quadriennio da ct della Grecia, terminato con una squalifica Fifa (per proteste) dopo l'eliminazione degli ellenici agli ottavi del Mondiale brasiliano contro il Costarica. Con Fernando Santos il Portogallo non ha mai perso un incontro ufficiale, e il successo in finale contro la Francia è stato il quattordicesimo risultato utile consecutivo.

La filosofia di Santos nasce dalla periodizzazione tattica teorizzata da Vitor Frade, ex professore universitario passato nei ranghi tecnici del Porto, e la cui scuola è stata frequentata da Mourinho, Villas Boas e Vitor Pereira. Si parte dall'organizzazione difensiva, poi si costruisce tutto il resto. Così è stato l'Europeo del Portogallo: traballante all'inizio, poi sempre più solido, con protagonisti diversi a ogni tappa: Quaresma (ottavi), Rui Patricio (quarti), Cristiano Ronaldo (semifinali), Eder (finale).

Così il brutto anatroccolo (per il gioco) alla fine è diventato cigno.

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