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Sarà la Juventus a eleggere il presidente del Barcellona

Vince chi porta Pogba. C'è un accordo fra Marotta e Braida: non si tratta con altri prima delle urne. Ma il Chelsea è pronto

Sarà la Juventus a eleggere il presidente del Barcellona

Forse Paul Pogba è solo una questione catalana fra Laporta e Bartomeu che si contendono la presidenza del Barça. Vince chi trova l'accordo con Marotta, il miglior volano per convincere i soci elettori alle urne il 18 luglio. Sono soddisfazioni e neanche da poco, in sostanza potrebbe essere la Juventus a decidere il prossimo capo del Barcellona. Laporta ha confessato di affidarsi totalmente all'abilità di Mino Raiola: «È lui la chiave per portarci Pogba». Durante una cena fra i dirigenti Beppe Marotta e Ariedo Braida è stata tracciata una linea d'intesa, la Juventus sì è impegnata a non aprire trattative con altri prima del 18 luglio, ma oltre non è andata. Il City ha chiesto udienza, Pogba è obiettivo anche di Psg e Madrid, il Chelsea nelle ultime ore avrebbe proposto il cartellino di Oscar, molto gradito da Max Allegri, più 50 mln cash, con la Juve che coerentemente ha ribadito di non avere alcuna intenzione di cederlo. Ma Marotta non ha eretto un muro, Pobga ha una base d'asta fissata a 80 mln. L'ad sa che Psg, City e Chelsea sullo stesso giocatore valgono un mucchio di euro, intanto tiene caldo il contatto con il Barcellona che a parità d'offerta garantisce di lasciarle Pogba fino a giugno 2016, quando la Uefa sbloccherà il mercato dei catalani sotto scacco fair play finanziario. Poi c'è dell'altro, in settimana arriva a Torino il procuratore di Stevan Jovetic che potrebbe lasciare il City in prestito oneroso. Marotta sta sondando anche la possibile apertura di una trattativa con Mateo Kovacic, c'è già stato un contatto con il giocatore e il suo entourage, il prezzo di 30mln è noto, ma difficilmente Thohir cadrà in un nuovo caso Guarin, poco prima del rinnovo la Juventus aveva fatto un tentativo anche con Mauro Icardi.

Proprio il colombiano potrebbe lasciare, prima cessione eccellente dell'Inter, il Fenerbahçe ha alzato l'offerta a 10,5 mln, ancora sotto la richiesta ma in Turchia danno tutto ormai sicuro. Il rifiuto di Imbula con possibile accordo al Porto non ha sorpreso Thohir che ha subito escluso qualsiasi asta. L'affare sembrava ormai chiuso poi l'inserimento del Porto e Nelio Lucas, interfaccia della Doyen e legato a Mr Bee, ha ribaltato lo scenario. I rumors parlano di una ripicca per l'affare Kondogbia sfumato, ma non è chiaro il meccanismo. Più verosimile che l'uomo della Doyen abbia finanziato il Porto consentendogli di acquistare subito Imbula pagando la metà del cartellino di 23,5 mln all'Olympique Marsiglia, con la promessa che a fine stagione il francocongolese nato in Belgio approdi al Milan, superando così l'offerta dell'Inter che dopo aver raggiunto un accordo con il giocatore, trattava per un prestito con diritto di riscatto. L'Inter starebbe virando su Felipe Melo, cocco di Mancini, Biabiany potrebbe firmare in settimana come Ranocchia il suo rinnovo. Sempre aperte le piste che portano a Cuadrado e Salah, entrambe molto complicate mentre l'agente di Montoya ha dato dettagli: «Arriverà all'Inter in prestito biennale. Manca solo il sì del Barcellona». Anche Zukanovic è a un passo.

Il Milan adesso è in piena corsa, curiosa l'uscita dell'agente di Aymen Abdennour, difensore del Monaco, accostato con insistenza a Juve, Inter e Milan: «Non siamo mai stati contattati dal Milan - ha detto l'agente -, né da altre società italiane». Non è una tragedia. Piuttosto Galliani avrebbe abbandonato la pista Witsel, troppo costoso, quei denari saranno investiti su un difensore centrale e per portare in rossonero Baselli.

Romagnoli vuole più soldi dalla Roma che tratta Dzeko per 25 mln, Pirlo ormai è uno yankee, il Liverpool vuole Higuain, la Lazio sullo svincolato Huntelaar, Pazzini farà coppia con Toni. Destro alla Fiorentina. Ma ieri è stato il primo giorno di Bertolacci a Milano, firma fino al 2019: «Il Milan era la mia prima scelta».

L'ex Genoa è arrivato su un Frecciarossa, un gruppetto di tifosi nel suo primo giorno: «Ho già parlato con Miha, c'è grande entusiasmo».

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