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Sarri e Garcia giocano per Mancini

Il Napoli non riesce a pungere una Rometta provinciale. Szczesny salva i giallorossi, il guardalinee grazia Reina. Spettacolo mediocre per due squadre che puntano in alto

Sarri e Garcia giocano per Mancini

Lo 0-0 sulla ruota di Napoli-Roma mancava dal 1995 e fa sorridere solo (a distanza) Roberto Mancini, che con la sua Inter al San Paolo era uscito sconfitto un paio di settimane fa e che ora rischia di chiudere l'anno davanti a tutti. Tra due squadre, quelle di Sarri e Garcia, che vantano numeri da capogiro dal punto di vista realizzativo, ci si aspettava qualcosa di più. E invece si assiste a una partita intensa ma molto tattica. Il Napoli gioca sì costantemente in attacco, riuscendo però a centrare lo specchio della porta solo nel finale grazie alle ottime chiusure dei giallorossi e restando senza reti segnate in casa per la prima volta in stagione (con Higuain, stretto nella morsa di Manolas e Rüdiger, che si ferma a un passo dal record di Maradona di nove gol consecutivi al San Paolo), ciccando la «partita dell'anno» (Sarri docet); la Roma ancora «convalescente» di questo periodo mostra un gioco prevalentemente difensivo - con Pjanic a lungo in marcatura su Jorginho - e da quel punto di vista si assiste a un importante passo avanti (terza partita in campionato senza gol al passivo dopo Frosinone e il derby con la Lazio e seconda consecutiva dopo quella di Champions), ma non è con partite da provinciali come quella di ieri che si possono sognare grandi traguardi.Alla fine quindi il risultato ci può stare, al netto di un finale di gara nel quale risultano decisive la chiamata del quarto uomo Barbirati - tornato per una sera guardalinee al posto dello stirato Cariolato - che valuta fuori campo la parabola di Rüdiger e rende vana la zuccata vincente di De Rossi (le immagini non chiariscono i dubbi), e il doppio intervento di Szczesny, che replica la serata con il Bate, su Hamsik.

Guardando agli obiettivi ambiziosi delle truppe napoletana e romanista, il pareggio non serve a nessuno, anzi allontana per entrambe la vetta della classifica. «Non abbiamo lasciato un centimetro all'avversario e ho visto i miei giocatori sacrificarsi molto per la squadra - così l'allenatore francese della Roma che non è finito nel «mattatoio», al quarto tentativo esce finalmente imbattuto dal San Paolo e decide di vedere il bicchiere mezzo pieno -. L'azione del gol? Rispetto la decisione del guardalinee, ma non si può dire che la palla sia uscita al 100%. Su sedici telecamere in campo, possibile che non ce ne sia una sulla linea di fondo?».Il Napoli, dopo Bologna, registra il secondo passo falso consecutivo in campionato e può rammaricarsi di aver guadagnato diverse situazioni da palla inattiva (tra le quali sette corner) senza però farne fruttare una. E in area i saltatori partenopei perdono tutti i duelli aerei con i colleghi di reparto.

«È stata una partita a senso unico, l'abbiamo giocata solo noi - evidenzia Sarri -. La Roma ha fatto una partita superiore rispetto al solito, noi abbiamo sbagliato diverse occasioni, non concretizzando una supremazia abbastanza evidente. Non so se la palla fosse uscita sull'azione romanista, ma Iturbe fa fallo su Albiol nel mezzo dell'area, quindi il gol sarebbe stato comunque da annullare». Il Napoli, conquistata la vetta, ha accusato il classico braccino del tennista e perde terreno. La Roma rimanda ancora il cambio di rotta e resta sempre a secco di vittorie dallo scorso novembre.

Mancini, da Milano, sorride.

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