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Sarri questa volta lancia il turnover Almeno tre cambi contro il Genoa

Angelo Rossi

Napoli Turnover è sinonimo di primato. È la parola giusta per guardare tutti dall'alto ma anche la più opportuna. Ecco, se si vuole trovare un difetto alla squadra che pratica il miglior calcio made in Italy, questo va ricercato nel monoteismo tattico e tecnico del profeta Sarri. Uno schema, il 4-3-3 e undici titolarissimi, ai quali ogni tanto vanno a fare compagnia un paio di elementi. Ma ottobre è un mese tremendo, il genio che compone i calendari vi ha concentrato gli impegni più tosti in campionato e Champions. Allora, visto che qualche piccolo cedimento atletico c'è stato, bisogna piegarsi a quella parola e saperla interpretare nei modi e nei tempi giusti.

Turnover dunque questa sera a Marassi, parziale o sostanzioso non è dato sapere perché il Napoli ha messo tutti sull'aereo per Genova. La sensazione è che potrebbe esserci un cambio in ogni reparto. In difesa i due esterni lavorano come muli da sempre, più facile immaginare Hysaj ai box a favore di Maggio che non Ghoulam. Chissà se verrà concesso un po' di riposo ad Albiol, perché il comandante Raùl raramente ne gioca tre di seguito. Il centrocampo è il settore che fornisce le maggiori alternative: Zielinski non combacia con Hamsik, entrambi sono troppi offensivi, quindi o l'uno o l'altro. Diawara playmaker con Jorginho al pit stop è un'ipotesi probabile. La grossa novità, se ci sarà, riguarderà l'attacco: Mertens gioca, Sarri gli ha chiesto di resistere fino alla sosta natalizia perché non ha alternative di lusso al centro del tridente. Insigne è candidato a riscaldare inizialmente la panchina, più di Callejon: la pizzicata all'adduttore non è totalmente scomparsa, sarebbe ora di fermarsi un attimino.

Ounas o Giaccherini al suo posto, quest'ultimo rispetto all'algerino garantirebbe una miglior fase difensiva.

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