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Sarri sorride: il Napoli riabbraccia Milik dopo 4 mesi

Il polacco andrà in panchina: "Non vedo l'ora di giocare". E torna Koulibaly per blindare la difesa

Sarri sorride: il Napoli riabbraccia Milik dopo 4 mesi

Napoli - L'Arcangelo è riapparso. Quattro mesi dopo, Sarri e Mertens possono rifiatare: Milik fa parte nuovamente dei convocati. In partenza e in ritiro con la squadra, stasera in panchina. Lui esagera: «Vorrei essere già in campo, non vedo l'ora. E magari segnare subito un gol». Corre con la fantasia il polacco, l'allenatore invece frena, tiene la bocca chiusa alla vigilia della sfida con il Bologna, nella sua testa c'è ancora il tridente formato dai tre piccoletti.

Chi invece è sicuro del posto tra i titolari è Koulibaly, riproposto in campo dopo 40 giorni di assenza. Altro sospiro di sollievo per il tecnico: con il franco-senegalese è un'altra cosa. Lui e Albiol compongono la coppia centrale difensiva ideale, e garantiscono una media di reti subite pari a quella della Juve. I problemi sono nati quando lo spagnolo si è assentato per infortunio e con la partenza di Koulibaly per la Coppa d'Africa: sei reti incassate nelle ultime sei gare, al San Paolo hanno fatto gol pure Pescara, Palermo e Spezia (in Coppa).

E poi ci sarà il solito gioco delle coppie (Allan o Zielinski, Diawara o Jorginho) nel Napoli che cerca disperatamente di restare aggrappato al sogno scudetto. Consapevole di aver perso per strada punti preziosi contro il Palermo, forse decisivi, non resta che riprendersi la vittoria e sperare nello sgambetto dell'Inter. Altrimenti sarà corsa a tre soltanto per il secondo posto. Vincere, comunque, è la parola d'ordine e non ne esistono altre nel vocabolario di Sarri che in settimana ha più volte fatto rivedere alla truppa gli errori commessi domenica sera. Serve altra intensità, altra mentalità, altra cattiveria agonistica, quella che comunemente a Napoli si chiama cazzimma.

Perché ci siamo quasi, il grande evento si avvicina, il Bologna oggi e l'Empoli tra sei giorni saranno le ultime prove generali prima di mettere piede nel Bernabeu, il tempio di Madrid.

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