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Il Sassuolo perde a tavolino per colpa di un'email: Ragusa gioca, ma è fuori lista

Franco Ordine

È tutta colpa della pec, che qui sta per posta elettronica certificata: tradotto, una mail che non può non arrivare a destinazione e che ha valore di documento notarile. È tutta colpa della pec mai inviata in Lega Calcio per notificare il tesseramento nella lista dei 25 di Antonino Ragusa se da ieri mattina il Sassuolo si è ritrovato senza i 3 punti guadagnati, meritatamente sul campo, contro il Pescara e la squadra abruzzese invece è salita a quota 4 avendo ricevuto in dote lo 0 a 3 dal giudice sportivo. Spiegazione inevitabile: nel Sassuolo domenica sera ha giocato (entrando al minuto numero 65) Antonino Ragusa, calciatore appena acquistato dal Cesena, e non inserito nella lista dei 25 entro le 12 del giorno prima della gara, come tassativamente previsto dal nuovo regolamento secondo il quale appunto ogni variazione della lista dei 25, per effetto del calcio-mercato aperto, deve essere notificata con una pec agli uffici della Lega calcio.

Si tratta di una norma in vigore già dalla scorsa stagione, ma a memoria dei funzionari della Lega non risultano precedenti in materia. Il formalismo burocratico (voluto anche dall'Uefa) deve aver preso in contropiede qualche addetto alla segreteria: di qui allora il motivo del clamoroso provvedimento del dottor Giampaolo Tosel, giudice sportivo della Lega professionisti, il quale ha agito d'ufficio e non su impulso del Pescara (che non poteva sapere della posizione irregolare del calciatore Ragusa). Anche in questo caso una seconda spiegazione è d'obbligo. Il pc di Tosel è collegato direttamente a quello dell'ufficio tesseramento della Lega, perciò prima di procedere alla lettura dei referti arbitrali, i suoi collaboratori devono inserire tutti i nomi dei calciatori utilizzati in una schermata. Qualora qualcuno di questi non risulti in regola, sul pc si accende una lucina rossa per segnalare l'anomalia. Così è accaduto lunedì pomeriggio. Lucina rossa sul nome di Ragusa. A quel punto il dottor Tosel ha chiesto chiarimenti all'ufficio tesseramento che ha confermato il mancato invio della pec e perciò l'irregolarità della posizione. Tale procedura, tra l'altro, è uno dei motivi per i quali il bollettino del giudice sportivo invece di essere pubblicato il lunedì pomeriggio, da questa stagione, viene reso noto il martedì mattina: caricare tutti quei nomi sul pc non è operazione rapida.

«Cercheremo di capire cosa non ha funzionato dal punto di vista informatico» è l'unica risposta sensata che l'ad Giovanni Carnevali ha dettato prima di rivolgersi all'avvocato Grassani per incaricarlo del rituale ricorso. «A noi piace vincere sul campo ma se c'è stata un'irregolarità il provvedimento è inevitabile» la reazione di Sebastiani, presidente del Pescara. Poche storie: questi tre punti, tolti a Di Francesco e finiti nella classifica di Oddo, rischiano di risultare decisivi per le sorti di Europa League e retrocessione. Perciò ci saranno polemiche infinite e sarà indispensabile il giudizio finale della corte federale per mettere la parola fine alla storia. I margini di manovra del Sassuolo, purtroppo (perché qui si tratta di una banalissima ma evidente distrazione), sono ridotti al lumicino: la pec non è mai arrivata a destinazione.

La norma è chiara in proposito e quell'avverbio utilizzato dal dottor Tosel, tassativamente previsto dalle vigenti normative, è una porta chiusa a ogni riforma del provvedimento: l'unica via d'uscita è dimostrare di essere stati vittime di un blackout informatico.

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