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Scambio Cassano-Pazzini, non è fantamercato

Calciomercato, ultime fiammate. Aguero ko: il City ora punta su Llorente. Niente prestiti, solo cessioni definitive: Milan e Inter al lavoro

Scambio Cassano-Pazzini, non è fantamercato

L'affare è delicato. E non riguarda solo gli aspetti economici, che per ora sono comunque lo scoglio più grande. Milan e Inter stanno valutando lo scambio Antonio Cassano-Giampaolo Pazzini ma prima devono capire come fare, quanto pagare e se non c'è il rischio di farla troppo grossa. Dopo Pirlo, Seedorf, Vieri, Ronaldo le due società vogliono pensarci bene, ripensano all'ultimo scambio Helveg-Domoraud del 2000 e fanno gli scongiuri.

Ma questa volta si parla di ben altri giocatori, il valore dei due attaccanti non è in discussione, Cassano piace a Stramaccioni e Pazzini farebbe il caso di Allegri. Entrambi i giocatori non sono in sintonia con gli attuali allenatori (tanto che Cassano potrebbe partire a prescindere dallo scambio) ed entrambi sono convinti della nuova destinazione: uno è stuzzicato dalla squadra per cui tifava da piccolo, l'altro dalla Champions. Si lavora quindi sulla formula economica, escludendo lo scambio di prestiti. Pazzini più un conguaglio di 5-6 milioni per Cassano sarebbe la quadratura del cerchio. Moratti compenserebbe il maggiore ingaggio del barese, 500.000 mila euro in più all'anno, il Milan guadagnerebbe una punta importante a cifre ragionevoli. Ieri sera a San Siro c'è stata una riunione tra Berlusconi, Galliani e Allegri al termine della quale il presidente milanista si è trincerato dietro a un «non so nulla». Cassano nel frattempo era a Genova, esentato dalla sfida contro la Juventus, segno che la trattativa è avviata.

Ma il mercato si muove sulle punte non solo a Milano. L'infortunio di Aguero nella partita di ieri non ha preoccupato solo il Manchester City ma anche la Juventus che rischia di perdere due obiettivi in una volta. Se l'attaccante argentino fosse costretto a un lungo stop, Mancini toglierebbe Dzeko dalla lista dei cedibili e farebbe un pensierino a Llorente, obiettivo di Agnelli e Marotta. In questo caso entrerebbe in gioco la terza pedina, Stevan Jovetic, sulla lista della Juventus ma anche del City. Non appena sarà chiarita l'entità dell'infortunio di Aguero, tutto sarà più chiaro. Intanto Mancini è concentrato su Daniele De Rossi, ieri osannato all'Olimpico (la curva Sud ha mostrato lo striscione «Non si tocca»). L'intesa col giocatore non è un problema, si tratta di convincere la Roma: operazione difficile, anche per non scontentare la piazza, ma non impossibile. Un'offerta formale non c'è ancora stata ma una cosa è sicura: la base di partenza per trattare De Rossi non può essere inferiore a 30 milioni di euro.

Ancora attaccanti, è la volta del Genoa. Preziosi ha tolto dal mercato Gilardino e dichiarato l'interesse per il napoletano Vargas scartando invece Bojan: «La Roma vuole cederlo ma non ci interessa». Giuseppe Rossi nel mirino della Fiorentina, che in alternativa pensa a Marco Borriello, oramai accostato a mezza serie A. L'Amburgo ha ricevuto una proposta della Juventus: «Prendete Iaquinta in prestito oneroso, paghiamo noi metà del suo ingaggio». I tedeschi hanno preso tempo per decidere, i bianconeri non hanno intenzione di mettergli fretta: l'occasione è troppo ghiotta.

Non è un attaccante ma gioca sulla trequarti come lo zio. È il figlio del fratello di Zinedine Zidane, Mehdi,21 anni, da ieri in prova col Frosinone (Lega Pro). Arrivato in Italia grazie a Vincent Candela, ex Roma e amico di Zizou, proverà l'avventura in Ciociaria.

Oggi come oggi, è l'unico Zidane che il calcio italiano può concedersi.

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