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Scelta forte per ripartire: Conte o Sarri

Scelta forte per ripartire: Conte o Sarri

C hi dopo Gattuso? Prima di rispondere al quesito dei prossimi giorni, quando diventerà più netto l'orizzonte finale della stagione, bisognerà chiedersi chi sceglierà il successore di Rino. Perché, per le origini professionali diverse vissute, al momento esistono e insistono due visioni all'interno del ristretto gruppo dirigente del Milan. Non è detto però che l'una non possa sposare l'altra. Da una parte c'è l'idea di Gazidis che si porta dietro il vissuto dell'Arsenal e perciò il piano industriale secondo il quale il Milan debba volgere, con decisione, verso i giovani talenti in modo da garantire il futuro e anche la costruzione di una squadra vincente da mettere poi sul mercato. Dall'altra c'è Leonardo che, consapevole con Paolo Maldini del dna calcistico milanista, può puntare o sulla candidatura eccellente di Conte oppure su quella di Sarri che ricalcherebbe, a oltre 30 anni di distanza, quella che nell'estate dell'87 fecero Berlusconi e Galliani con Arrigo Sacchi. Sarri potrebbe riunificare le due esigenze e rappresentare la giusta sintesi: squadra giovane d'accordo ma alla ricerca di un gioco e di una marcata identità in modo da farlo risalire soprattutto nel cuore dei suoi tifosi che hanno subito l'ennesima delusione con la sconfitta di Torino. Antonio Conte, già abbinato all'Inter, e adesso corteggiato dalla Roma, rappresenterebbe la scelta numero uno per l'impatto che avrebbe sul mercato, sul popolo rossonero e anche sui risultati da riscuotere in gran fretta.

«Elliott è sempre a caccia del meglio» fa sapere una fonte vicina alla proprietà di casa Milan e la dichiarazione, generica, sembra lasciare spazio, a quest'ultima eventualità. Allo scenario ha contribuito anche la presenza dello stesso Conte nello stadio del Grande Torino domenica notte ma si è trattato dell'immancabile aggiornamento che un tecnico del suo spessore deve compiere durante i mesi di ferma. La candidatura straniera, attribuita dai media ai suggerimenti di Gazidis che finora ha rispettato l'autonomia del ticket Leonardo-Maldini, fu soltanto una prima traccia, adesso scartata per un motivo semplicissimo. Tesserare un tecnico straniero, poco esperto di calcio italiano, complicherebbe il lavoro perché bisognerebbe adattarsi ai tempi, alla alimentazioni, alle abitudini e agli allenamenti standard di casa nostra. Perciò alla fine per chi volesse centrare l'identikit del prossimo allenatore di Milanello non deve scostarsi da questi due profili: uno, quello di Conte, che riscuote il gradimento di Elliott, il secondo che rientrerebbe nei gusti stilistici di Leonardo e del prossimo Milan da rilanciare soprattutto con il gioco.

Disperso miseramente negli ultimi due mesi.

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