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Schwazer ora confessa: "Ho collaborato coi russi"

Emerge un nuovo retroscena sul caso del doping sugli atleti russi che potrebbe costare a Mosca pesanti sanzioni

Schwazer ora confessa: "Ho collaborato coi russi"

Emerge un nuovo retroscena sul caso del doping sugli atleti russi che potrebbe costare a Mosca pesanti sanzioni. A parlare è uno che il doping lo conosce bene, Alex Schwazer: "In merito alla questione dei marciatori russi, ai quali ho fatto precisi
riferimenti nelle dichiarazioni rese alla Procura della Repubblica di Bolzano fin dall’agosto 2012 e poi confermate davanti alla Procura antidoping del Coni, tengo a precisare che circa due mesi fa, l’Agenzia antidoping russa (Rusada) sulla base degli atti trasmessi alla stessa dalla Procura antidoping del Coni, ha inviato all’Avvocato Gerhard Brandstatter - che mi assiste legalmente - una richiesta di collaborazione nell’indagine da loro aperta, invitandomi a rispondere ad una serie di domande che riguardavano i contenuti di un colloquio che avevo avuto con i marciatori della squadra nazionale russa. Ho fornito la mia collaborazione rispondendo con tutta la completezza possibile ai loro interrogativi ed indicando, quindi, i nomi degli atleti che avevano parlato con me e le ammissioni di doping che mi avevano dettagliatamente esternato", ha affermato il marciatore italiano Alex Schwazer sullo scandalo doping in Russia.

Infine aggiunge: "Dal 2011 ebbi la certezza che i marciatori russi erano dopati. Ma lo sospettavo già dal 2008.

Il mio errore non si giustifica - dice all’Ansa Schwazer, squalificato per Epo - ma ho detto agli investigatori antidoping russi quel che sapevo sui loro atleti".

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