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Scontri Inter-Napoli, arriva la convalida del gip: restano in carcere i tre tifosi arrestati

Il gip ha convalidato gli arresti dei tre tifosi interisti mentre si è presentato in questura Marco Piovella, altro ultras interista che secondo quanto emerge dagli interrogatori avrebbe guidato l'assalto al minivan con i tifosi napoletani

Scontri Inter-Napoli, arriva la convalida del gip: restano in carcere i tre tifosi arrestati

Restano in carcere Luca Da Ros, Francesco Baj e Simone Tira, i tre ultras interisti arrestati dopo gli scontri del 26 dicembre a San Siro prima della partita Inter-Napoli.

Ci sono nuovi sviluppi nelle indagini riguardanti l'agguato degli ultrà nerazzurri ai tifosi del Napoli. Il gip Guido Salvini, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare dopo aver interrogato i tre tifosi a San Vittore. Il contenuto del provvedimento non lascia adito ad alcun dubbio: ''I fatti non sono un normale scontro tra gruppi di tifosi durante una partita o subito dopo di essa nei pressi dello stadio. Essi costituiscono invece un'azione di stile militare, preordinata e avvenuta a distanza dallo Stadio Meazza tendendo un agguato ai tifosi della squadra opposta''.

Dagli interrogatori emergerebbe il ruolo chiave di Marco Piovella, conosciuto in curva come il Rossò, sarebbe stato lui a guidare l'assalto alla colonna di minivan di tifosi napoletani. Amico di Daniele Belardinelli, una laurea al Politecnico di Milano e una carriera da stimato interior designer di luci con aziende in Svizzera e a Milano, non sarebbe nuovo a problemi con la giustizia per reati da stadio, a partire dal derby Champions del 2005 quando fu arrestato e poi assolto per il lancio del fumogeno a Dida.

Il Piovella si è recato in questura accompagnato dal suo avvocato, ammette di essere stato lì quella sera ma nega di aver avuto un ruolo con responsabilità di primo piano ma nonostante ciò sembra imminente una misura cautelare nei suoi confronti per rissa aggravata.

Proseguono inoltre le indagini per individuare l'auto che ha ucciso Belardinelli, la Digos avrebbe messo a fuoco un Audi A3, veicolo di grossa cilindrata ma meno voluminoso di un suv, che in testa al corteo di minivan con i tifosi napoletani, avrebbe rallentato e poi accelerato bruscamente fino all'impatto fatale, per poi scappare via per evitare di finire sotto i colpi degli ultras avversari.

Le ricerche dell'auto sono state estese fino a Napoli.

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