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Se il prescelto Conte dice no, Ct sarà Zaccheroni

Roma Appuntamento a tutti per lunedì 18 agosto. «Oggi o domani non saprei che dirvi, non ho parlato ancora con alcun tecnico. Quel giorno vi presenterò il ct e la mia squadra». Tavecchio new president non si è perso in chiacchiere. Ripete come in un mantra: «Io vado per fatti, non sono mai stato a mio agio con le parole».

C'è l'Italia che aspetta: quella del calcio, quella azzurra. Serve un novello ct. Il tempo stringe: 1° settembre raduno della nazionale, il 4 l'Olanda, poi la Norvegia per la qualificazione europea. I nomi scorrono da soli nei titoli di testa: Conte, Mancini, Zaccheroni. Sennò un'invenzione. Il presidente del Coni Malagò, ancora una volta, ha lasciato intendere che lui sa, vigila, come se vincere con il 63 per cento non bastasse al novello presidente. Gli ha inviato auguri con quel pizzico di minacciosità che gli piace tanto. «Tavecchio dovrà portare dalla sua parte anche chi non lo ha votato. Ora serve unità, il calcio ha bisogno di riforme importanti».

Poi il giochino delle sorprese. «Ci saranno a breve, ma tocca a Tavecchio annunciarle». Ci saranno un po' di cambiamenti in federazione, a cominciare dal direttore generale che sarà Michele Uva. Probabilmente verrà nominata una commissione di alto profilo per le riforme. E poi l'idea di Fiona May consigliere per l'integrazione, contro le discriminazioni razziali. Tavecchio la presenterà all'approvazione del sindacato calciatori. Damiano Tommasi ha rifiutato una vicepresidenza, Maurizio Beretta si è defilato: se ne parlerà più avanti. Il Tav conta su una maggioranza sicura: 15-6.

Meglio pensare alla caccia al ct: Tavecchio vorrebbe Conte per fare il botto. Ma l'interessato cerca altre vie e altri lidi. Potrebbe convincerlo con i gradi da generale di tutte le squadre azzurre. Complicato! Mancini non gradisce la presenza di Lotito, che sarà ancora il corazziere della federazione. Zaccheroni è libero ed ha la qualità che Tav cerca. O almeno gli amici gli hanno consigliato di cercare: quella del selezionatore. L'idea Cabrini vale per il futuro ed allora al ct delle donne verrà proposto un posto nello staff, una sorta di apprendistato a futura memoria. Se, poi, tutto andasse al peggio c'è sempre spazio per qualche vecchio amico. Leggi Marco Tardelli. Ieri alla gran commemorazione del calcio c'era anche Gianni Rivera che si è detto divertito di quella battuta del Tav: «Mando Rivera in panchina». E lui ha replicato anche oggi come allora: «Perché no? Tanto il calcio è sempre lo stesso».

Non per tutti.

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