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Seedorf nervoso convoca le tv Balo convoca il Pazzo

Per rompere l'assedio ha prima martellato lo staff di Silvio Berlusconi (chiedendo una nota firmata dal presidente che è arrivata qualche minuto prima di Milan-Bologna), poi, incassato il successo con quella prodezza balistica di Balotelli, ha convocato due tv (Mediaset e Sky) correggendo l'iniziale piano grazie all'intervento dell'ufficio stampa rossonero che ha evitato un altro incidente diplomatico. E qui, davanti alle telecamere, Clarence Seedorf ha replicato agli attacchi ricevuti con una striscia di frasi che possiamo così riassumere: 1) «grazie al presidente per il suo intervento»; 2) «mettere in discussione dopo un mese il mio mandato è assurdo»; 3) «non è stato il mio staff a far uscire la notizia della cena di Arcore»; 4)«sul giudizio riservato a Balotelli sono state diffuse interpretazioni tendenziose»; 5) «non ho tempo per pensare al mio staff del prossimo anno (chiesti 8 contratti,ndr)».
Meglio allora concentrarsi sull'Atletico e sulla Champions, che non è proprio un passaggio decisivo, ma che può di fatto migliorare nettamente l'immagine del "professore" o incrinarla, come sta accadendo per via delle sue scelte la più stravagante e dannosa delle quali resta l'esclusione cocciuta di Abate per fare posto poi ad Emanuelson.
I guai non sono certo finiti, infatti. Zapata e Kakà restano due elementi a rischio esclusione per mercoledì: il primo per un affaticamento muscolare alla coscia sinistra, il secondo per la modesta distorsione alla caviglia destra. Tra squalificati (Montolivo e Muntari), esclusi (Saponara), inutilizzabili (Honda) e infortunati (Birsa e Robinho), Seedorf si ritrova con soli 12 pedine attualmente convocabili, esclusi i 3 portieri. Siamo alla solita emergenza rossonera o giù di lì.
Nell'uscire dal bunker di Milanello, ieri mattina Seedorf ha incassato un secondo successo: non ha dovuto "ricucire" il rapporto con Mario Balotelli. Il loro feeling è al sicuro, cementato da una intesa che non è soltanto professionale ma anche umana, costruita in pochi giorni. Ed è questa una differenza evidente rispetto al predecessore Allegri che aveva, per una serie di giudizi aspri, compromesso il sodalizio col giocatore più pagato e anche più importante del gruppo. «Con Seedorf non c'è problema perché le cose te le dice in faccia» la spiegazione dell'interessato che venerdì notte ha dedicato il suo gol dell'anno a Fanny, la sua fidanzata attuale, e firmato una chiosa dedicata alla critica, Boban compreso che lo ha spesso scorticato vivo («chi è campione lo dimostra sul campo»). Su un punto però Seedorf e Balotelli sono rimasti su posizioni contrapposte: Pazzini. Mario ne ha elogiato la resa: «Quando giochiamo insieme io e lui, facciamo sempre gol». Ed è tra l'altro un'affermazione sostenuta dai numeri (accadde così anche nella rimonta al terzo posto della passata stagione). Ma Seedorf non ne vuole sapere. L'olandese ha spiegato il motivo dell'esclusione di Pazzini dal primo minuto al fianco di Balotelli, Kakà e compagnia: «Perché ho un solo ricambio per l'attacco e non posso bruciarlo subito». Riflessione legata al fatto che dopo la partenza di Matri, per quel ruolo è rimasto oltre a Pazzini solo il giovanissimo Petagna impegnato con la primavera di Inzaghi a Viareggio (finale raggiunta grazie al 4 a 2 sulla Fiorentina). Contro l'Atletico, qualora l'acciacco tradito da Kakà dovesse metterlo fuori causa, la soluzione Pazzini-Balotelli è la più sponsorizzata, dentro e fuori Milanello.

Unica alternativa: l'avanzamento di Emanuelson sul binario mancino.

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