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Seedorf: "Nessun ultimatum da Berlusconi"

Il tecnico del Milan ostenta sicurezza alla vigilia della partita in casa della Lazio, in programma nel posticipo serale di domenica

Seedorf: "Nessun ultimatum da Berlusconi"

Alla vigilia di Lazio-Milan, in programma nel posticipo di domenica, Clarence Seedorf ostenta tranquillità e determinazione. E nonostante i risultati negativi fa sapere di non aver ricevuto ultimatum dalla società. "Il presidente o Galliani non mi hanno telefonato per dirmi che mancano due partite per arrivare ad un verdetto". E puntualizza: "Berlusconi non mi ha chiamato né per un motivo, né per un altro".

Poi si sofferma sul rapporto con Adriano Galliani. "Gli ho chiesto di starmi vicino. Come concordato prima della firma (del contratto, ndr), ho detto che non posso fare tutto da solo". Il tecnico del Milan ha raccontato il suo confronto con l’ad rossonero: "È stato un incontro costruttivo, lui è pronto a stare vicino a me e alla squadra, la società che io ho conosciuto è sempre stata forte".

"Sono tranquillo, motivato e convinto - prosegue l'olandese -. Sento lo spogliatoio con me al 100%. Si parla di scricchiolii? Non leggo tutto quello che si scrive, altrimenti divento scemo. L’impegno che vedo in campo e l’impegno di una squadra che vuole uscire da questa situazione". In settimana in effetti si era parlato delle lamentele di alcuni giocatori che, in un incontro con il presidente e l’amministratore delegato, avrebbero stigmatizzato certi metodi. Ma Seedorf taglia corto: "Ho letto che i giocatori hanno smentito di essersi lamentati con il presidente". E smentisce anche le dichiarazioni a lui attribuite da Giancarlo Capelli, uno dei leader della Curva Sud, secondo cui avrebbe bocciato tre quarti della squadra. "Credo Luca (Lucci, il responsabile della Curva) abbia chiarito che non ho proprio detto questo - ha puntualizzato -.

Nemmeno da giocatore parlavo così del gruppo, ho solo detto altre frasi che sono state riportate da Luca".

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